“Il posto di Anas al Sharif è tra i martiri della libertà”
L'intervento di Rete per la Pace Ferrara dopo aver riportato la foto del reporter palestinese al muretto del Castello Estense
L'intervento di Rete per la Pace Ferrara dopo aver riportato la foto del reporter palestinese al muretto del Castello Estense
È venuta a mancare all'affetto dei suoi cari, della comunità scientifica e dell'Ateneo tutto, Valeria Ruggiero, professoressa ordinaria di Analisi Numerica del Dipartimento di Matematica e Informatica, prorettrice vicaria nel corso del Rettorato Bianchi e rettrice facente funzione a interim
Nell'ambito del progetto Atuss "Polo della creatività - nuovi spazi per la musica e la condivisione, nel verde delle mura", è previsto un intervento di manutenzione e riqualificazione del verde
Da lunedì 18 fino a sabato 30 agosto, all'intersezione tra via Bologna e via Foro Boario, a Ferrara, sono previste modifiche alla viabilità per consentire lo svolgimento di interventi di indagine relativi alla posa di una nuova condotta del teleriscaldamento
Un nuovo progetto di telemedicina dedicato ai pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas) è attualmente operativo sul territorio ferrarese. Il programma, promosso dalle Aziende Sanitarie ferraresi consente il telemonitoraggio domiciliare dei pazienti che già utilizzano dispositivi per la ventilazione notturna
Continua la polemica sulla fotografia di Anas al Sharif, giornalista palestinese ucciso a Gaza insieme a cinque colleghi, posata l’11 agosto in Corso Martiri della Libertà accanto alla lapide commemorativa dell’eccidio del 1943. Questa volta potrebbe raggiungere anche la scrivania del prefetto.
Il sindaco Alan Fabbri ha, infatti, rilasciato una nota sulla questione: “Garantire la libertà di manifestare è un conto, utilizzare la nostra Storia, rovesciandola e reinterpretandola a proprio piacimento è tutt’altra questione. Accostare il giornalista di Al Jazeera, morto in un attentato a Gaza, ai martiri dell’eccidio del Castello della lunga notte del ‘43, è strumentalizzare la nostra memoria storica. Vuol dire non portare minimamente rispetto a chi ha dato la vita per un’Italia democratica, libera e giusta. Significa non rispettare quei ferraresi che, con la propria esistenza e la propria azione, hanno lottato per la nostra democrazia. A Ferrara si è oltrepassato il limite: questo non è diritto di manifestare, questa è totale mancanza di rispetto verso i luoghi simbolo della storia della nostra città. Ora chiederò al prefetto di intervenire formalmente“.
Sempre nel comunicato del primo cittadino si legge: “A seguito del corteo e della manifestazione, la foto è poi stata rimossa e gli organizzatori della manifestazione avevano condannato questo gesto etichettandolo come vile. Ieri (13 agosto, ndr) quindi è stata apposta nuovamente l’immagine del giornalista ucciso davanti alla lapide, unita alla bandiera palestinese (poi entrambe tolte a fine manifestazione per timore che venissero danneggiate). Il gruppo ha fatto sapere che ogni mercoledì sarà in piazza per commemorare le vittime palestinesi”.
In realtà, a differenza di quanto si evince dalla ricostruzione di Fabbri, la cornice con la foto di Anas non è stata semplicemente “rimossa”, ma distrutta e gettata in un cestino dell’immondizia poco dopo che i manifestanti di Ferrara per la Palestina si sono allontanati dalla via. Inoltre, l’immagine è stata posizionata nuovamente (e poi tolta subito) il 13 agosto dal gruppo Rete per la Pace Ferrara, lo stesso che organizzerà nuove iniziative per il popolo palestinese ogni mercoledì.
Nella parte finale della sua nota, il sindaco ribadisce: “Un conto è manifestare, un conto è rovesciare i valori che caratterizzano la nostra democrazia e imporre agli altri il proprio pensiero. Da sindaco, ho sempre tutelato e garantito il diritto e lo spazio di manifestare da parte di tutti, per le cause che più premevano alla comunità, ma qui siamo ben oltre i confini della libertà di pensiero e della tutela dei propri ideali. Vedere oltraggiata la memoria dei nostri martiri e vedere utilizzato impropriamente un monumento della nostra città è qualcosa di profondamente sconcertante”.
“Trovo altrettanto vergognoso – continua Fabbri – e deplorevole strumentalizzare una questione così drammatica come il conflitto israelo-palestinese, tema che può creare sicuramente occasioni di confronto in ben altri modi e in altre sedi. Invece qui a Ferrara sta diventando occasione per altra violenza, sterile e pretestuosa”
“Azioni simili non c’entrano nulla con quanto sta accadendo a Gaza – ritiene il sindaco -, che tutti noi stiamo seguendo con attenzione. Sembrano invece alimentare un odio viscerale verso gli ebrei, una rabbia che nei secoli si ripropone e ha già visto in passato la nostra città tristemente protagonista. Trovo tutto questo estremamente vergognoso: Ferrara è una città che si basa sui valori della libertà, della responsabilità e della democrazia. Per questo è ora che il prefetto intervenga”.
Il caso della foto di Anas al Sharif si inserisce in un contesto di tensione già alto, come si ricorda nella nota del sindaco: a luglio era apparso uno striscione sullo scalone del Municipio con la scritta “Siete complici, pagherete caro, pagherete tutto” e un fantoccio di Netanyahu impiccato; a marzo, una seduta del Consiglio comunale era stata interrotta da un gruppo di manifestanti pro Palestina; nel settembre 2024, lo stesso gruppo aveva aggredito verbalmente il sindaco in piazza.
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com