di Giada Magnani
Argenta. Riaprono al pubblico i battenti della “Delizia Estense” di Benvignante. Acquisita nel lontano 1990 dal comune di Argenta, ha subito nel corso del tempo diversi interventi di recupero e di messa in sicurezza. Ma sin da quella data non è mai stata visitabile.
Dunque dopo 35 anni spotto l’egida municipale, l’antico castelletto, eretto nel 1464, in pieno medioevo, su commissione del duca Borso d’Este, che lo usava come dimora estiva e riserva di caccia, tra l’altro frequentato anche da Lucrezia Borgia, diventa agibile per la fruizione turistica. Terminati insomma gli ultimi lavori, costati oltre 900 mila euro, finanziati da un contributo ministeriale, il 500esco maniero attende ora solo l’ok della “Sovraintendenza ai Beni Culturali”.
Si prevede che i dettagli vengano definiti all’incirca entro fine settembre, data in cui è previsto il via libera agli accessi, calendari, date ed orari”, come spiega l’assessore Sauro Borea che, entrando nel merito dell’intervento, aggiunge: “Si è trattato del consolidamento delle strutture portanti, scale, volte, solai e soffitti, coperto, riferibili in particolare ai saloni del piano nobile”. Cosa che, al di là di sporadiche e parziali autorizzazioni per la visita ad esempio di scolaresche o piccoli gruppi al giardino esterno e ad alcune stanze, non son mai state possibili. Il cantiere ha interessato anche la riapertura di finestre murate e l’allestimento di tendine.
Per valorizzare l’immobile ha dato una grossa mano l’associazione di volontariato del paese: “Il Torrione”. Che ha raccolto fondi con l’organizzazione di eventi, concerti, sagre e momenti di sport ed aggregazione, contribuendo in particolare alla realizzazione di una cucina ricavata in una delle due fiancate site al piano terra dell’immobile, liberato anche da alcuni inquilini. Per essere precisi nel tempo è stato sottoposto ad opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, mettendo mano all’incuria e lo stato di precario abbandono: rifacimento del tetto, delle gronde e delle merlature crollati sotto il peso delle intemperie e delle infiltrazioni d’acqua; staticità murarie; restauro del parco e annesso pozzo che hanno riportato alla luce reperti archeologici; adeguamenti fognari e impiantistici. Danneggiata nel 2012 dal terremoto la rocca ha subito ulteriori lavori di ripristino post sisma a carico della regione Emilia-Romagna, che ha stanziato per questo cantiere circa 330 mila euro. Sfumato invece il progetto museale dedicato all’Aleotti. Niente da fare infine anche per quello di valorizzare l’antico castello, riportandolo ai passati splendori, attraverso la creazione di una residenza storica. Nel tempo il secolare edificio ha scontato anche i danni patiti dai bombardamenti aerei della 2° guerra mondiale.
Intanto, ma molto prima, passando di mano in mano, nell’800 la Delizia venne acquistata dal Conte Luigi Gulinelli, che la dotò di scuderie per cavalli da corsa, modificando poi il piccolo forte con un intervento edile di sopraelevazione delle due ali laterali. Ora è inserita nell’ambito Unesco come “Patrimonio da Salvare”, facente anche parte della “Borsa delle 100 città d’arte”.
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