Comacchio. L’associazione “Un Ponte Per” prende posizione contro il progetto presentato dal gruppo Fri-el Green House, che riguarda anche l’area dell’ex zuccherificio di Comacchio. Dai documenti ufficiali emergono dati rilevanti: l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra da 24 MWp su circa 26,5 ettari, la previsione di pochi posti di lavoro nella fase di esercizio e la collocazione in una zona soggetta a vincoli ambientali, paesaggistici, idrogeologici e di interesse archeologico.
L’ex zuccherificio, sottolinea l’associazione, “non è un’area qualsiasi”, ma una porta d’accesso strategica per Comacchio, potenzialmente destinabile in futuro a “stazione ferroviaria, hub logistico, connessioni portuali, sedi scolastiche e universitarie, o altre funzioni di alto valore per il territorio”.
Per “Un Ponte Per”, destinare oggi l’area a un impianto fotovoltaico significherebbe “compromettere future scelte decisive per Comacchio” senza un chiaro ritorno per la comunità. L’associazione suggerisce, qualora il progetto fosse ritenuto utile e compatibile, di “collocarlo in aree certamente non agricole, meno strategiche”.
La posizione è netta: “Lo sviluppo di Comacchio deve coniugare innovazione e rispetto del territorio, generare lavoro stabile per i residenti e salvaguardare le nostre risorse più preziose: ambiente, paesaggio e identità”. E tutto ciò, aggiunge il presidente Samuele Bellotti, deve avvenire “con massima trasparenza, controlli indipendenti e rendicontazione pubblica sugli impegni occupazionali e sull’intera filiera produttiva”.
Il messaggio finale è un monito alla comunità: “Comacchio non è terra di conquista. È la nostra casa. Chi vogliamo che decida il futuro di Comacchio? noi o altri?”
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