Neanche un’ora dopo la fine della manifestazione lanciata da Ferrara per la Palestina in ricordo del giornalista ucciso a Gaza Anas al Sharif, la cornice con la sua fotografia, posata accanto alla targa commemorativa in Corso Martiri della Libertà, è stata ritrovata distrutta e gettata in un cestino dell’immondizia.
Il gesto, secondo le prime ipotesi, sarebbe avvenuto intorno alla mezzanotte del 12 agosto. A denunciarlo sui social sono stati alcuni manifestanti, tornati in quella strada verso l’una di notte. Non si conoscono al momento gli autori del danneggiamento, né le motivazioni precise, ma l’episodio ha suscitato sdegno e amarezza tra gli organizzatori e i partecipanti all’iniziativa, che avevano scelto Corso Martiri proprio per unire simbolicamente la memoria della Resistenza italiana a quella delle vittime palestinesi.
“Quello che è accaduto è un gesto ignobile – commentano da Ferrara per la Palestina – non solo verso i nostri martiri, ma anche verso la libertà di stampa, e il fatto che sia accaduto immediatamente dopo la fine della manifestazione fa capire quanto siamo controllati, quanto siamo minacciati e soprattutto quanto la voce di Anas e di tutti i giornalisti che dicono la verità faccia paura, anche dopo il loro martirio”.
“Questi gesti non ci toccano, non ci intimidiscono – concludono gli attivisti, senza mezzi termini -, noi abbiamo fatto una promessa ad Anas, a tutti i nostri martiri, porteremo avanti la lotta fino a quando non avremo ottenuto giustizia, fino a quando la Palestina non sarà libera. Il nome di Anas, dei nostri martiri e il loro coraggio verrà per sempre ricordato e rispettato, è scolpito nei cuori dei popoli liberi del mondo, mentre i sionisti e i loro servi verranno per sempre ricordati per quello che sono, dei vigliacchi e dei criminali”.
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