Oltre 5 milioni di euro per il sostegno ai caregiver familiari in Emilia-Romagna. “Una figura fondamentale per il nostro sistema di welfare, che oggi riceve un importante riconoscimento non solo formale, ma anche economico. – commenta la consigliera regionale Marcella Zappaterra, che aggiunge – L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia a riconoscere la figura del caregiver familiare, con la legge regionale n. 2/2014, che era nata su iniziativa della società civile e dell’Associazione Caregiver familiari Emilia-Romagna. Un impegno rinnovato con la recente legge regionale n. 5/2024, presentata dal Gruppo del Pd nella scorsa legislatura, che istituiva il Fondo regionale Caregiver avviando una nuova stagione di tutele e sostegni”.
“Chi assiste ogni giorno un familiare non autosufficiente, e nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di donne, non può essere lasciato sola o solo. È tempo che il nostro sistema riconosca pienamente il loro ruolo fondamentale per il welfare, sostenendoli con servizi concreti e risorse adeguate”.
La Giunta regionale ha recentemente approvato il Programma per l’utilizzo delle risorse nazionali del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, destinato a chi si prende cura in modo gratuito e continuativo di persone non autosufficienti. Si tratta di 2,3 milioni di euro di fondi statali, ai quali la Regione Emilia-Romagna ha scelto di aggiungere 3 milioni di risorse proprie, finanziando per la prima volta il Fondo regionale Caregiver istituito con la già citata legge regionale 5 del 2024, che aveva anche riconosciuto il ruolo dei caregiver non conviventi con la persona accudita.
“Il Programma regionale prevede azioni mirate per supportare i caregiver che assistono persone con disabilità gravissima, persone anziane non autosufficienti o affette da malattie croniche e neurodegenerative. Le risorse saranno destinate ad assegni di cura e contributi economici a riconoscimento dell’attività di cura, servizi di sollievo domiciliari, semi-residenziali o residenziali, supporto psicologico, tutoring, gruppi di auto mutuo aiuto e percorsi formativi, assistenza d’emergenza per caregiver temporaneamente indisponibili” elenca Zappaterra, prima di passare ai numeri per Ferrara. “Ogni Azienda sanitaria regionale riceverà una quota proporzionata alle caratteristiche demografiche del territorio per definire la programmazione specifica in sede distrettuale. All’Ausl di Ferrara spettano 194.060 euro (di cui 99.189 per distretto centro-nord, 55.242 per quello sud-est e 39.629 per quello ovest)”.
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