La Federazione provinciale del Partito Socialista Italiano di Ferrara ha lanciato una proposta per introdurre nei pronto soccorso del territorio il PS tracker, un sistema digitale già sperimentato con successo in altre regioni italiane e in Europa. L’obiettivo, spiegano, è garantire “trasparenza e diritto all’informazione”, elementi considerati “essenziali per una sanità pubblica moderna, vicina ai cittadini e rispettosa della dignità di ogni persona”.
Nei pronto soccorso, ricordano i socialisti, “pazienti e familiari affrontano spesso attese che possono generare ansia e preoccupazione”. Se il personale sanitario, “pur già fortemente impegnato, riesce comunque a fornire informazioni”, il problema non è la disponibilità degli operatori, ma “il loro sottodimensionamento e i turni massacranti” che impediscono una comunicazione tempestiva e completa.
Il PS tracker consentirebbe di seguire in tempo reale lo stato del paziente — dal triage alla visita, dagli esami fino a dimissione o ricovero — tramite monitor in sala d’attesa, portale web o app. Ogni paziente riceverebbe all’accettazione un codice identificativo univoco, che i familiari autorizzati potrebbero utilizzare per consultare aggiornamenti automatici, integrati con il gestionale del pronto soccorso, “nel rispetto delle norme sulla privacy”.
I vantaggi, secondo il Psi, sarebbero molteplici: “Maggiore trasparenza e serenità”, “più fiducia nel servizio sanitario”, “miglior efficienza” e “uniformità provinciale” nei diritti informativi. Inoltre, i dati raccolti potrebbero aiutare a ridurre i tempi di attesa.
Il modello è già attivo in Toscana, Veneto e Liguria. In alcune aree dell’Emilia-Romagna esiste un’app per consultare i tempi di attesa, ma per i socialisti “bisognerebbe svilupparla in meglio”, introducendo notifiche automatiche via Sms a ogni cambio di fase, per “migliorare la comunicazione e ridurre la tensione emotiva”.
Il Psi di Ferrara chiede che, entro sei mesi, parta un progetto pilota al pronto soccorso del Delta, che venga definito “un protocollo unico di utilizzo” e che il sistema sia esteso a tutti i presidi provinciali “entro tempi certi”, insieme a “un piano di rafforzamento del personale, condizione indispensabile per garantire la piena efficacia dello strumento”.
“La tecnologia oggi permette ciò che fino a pochi anni fa era impensabile: fornire informazioni rapide, chiare e sicure”, sottolinea la Segreteria provinciale. “Non adottare il PS tracker significa rinunciare a un passo avanti concreto verso una sanità più umana, trasparente e vicina alle persone”.
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