Attualità
9 Agosto 2025
Nonostante l’avvio dei lavori, il comitato guidato da Sandra Travagli invoca trasparenza, compensazioni reali e un’attenzione più rigorosa alla viabilità

Centrale biometano a Villanova, la lotta dei cittadini continua

di Redazione | 3 min

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Sandra Travagli è la rappresentante e il volto del gruppo spontaneo dei residenti di Villanova che da oltre tre anni si oppongono alla centrale biometano. E anche se a dicembre 2024 il cantiere in via Ponte Assa ha preso ufficialmente avvio, non nasconde che ancora spera che qualcosa possa impedire all’impianto di entrare in funzione.

Lei, che nella frazione ferrarese di Villanova si è trasferita nel 2005, “da mesi e mesi ormai” chiede all’Amministrazione comunale maggiore coinvolgimento degli abitanti, tanto nelle scelte quanto nel darne comunicazione. “Villanova è un posto molto bello – ha dichiarato ai taccuini di Estense.com, ai margini dell’incontro pubblico con il vicesindaco Balboni che si è tenuto giovedì 7 agosto – su cui l’ente locale potrebbe investire maggiormente, ascoltando fino in fondo le necessità e i bisogni espressi. L’enfasi con cui si parla delle iniziative dedicate alle frazioni non sempre trova dei riscontri soddisfacenti. C’è chi ha fatto dell’abitare o continuare ad abitare nelle frazioni una scelta di vita, ed è diritto di queste persone avere le stesse attenzioni che vengono rivolte agli abitanti della città”.

Mitigazione e compensazione. Queste le due parole chiave che gravitano attorno alla vicenda della centrale, ora che i residenti si interrogano su come potranno convivere con una situazione destinata a diventare realtà: “È un progetto – ha proseguito Travagli – che si sa che darà problematiche ambientali. Le opere di mitigazione, che prevedono aree verdi boschive, devono essere realizzate attenendosi rigorosamente a quanto previsto. Non siamo ancora riusciti ad avere con certezza le informazioni che riguardano il progetto autorizzato e che adesso sappiamo essere in via di modificazione attraverso la Pass, delle quali ancora non conosciamo gli aspetti significativi. Mentre le compensazioni sono il frutto di un accordo fra Amministrazione e la ditta: si tratta dei 400mila euro che sono stati dati al Comune da ApisFe1. Le idee in merito sono state delle più varie, ma tutto ancora è teorico. Noi vorremmo che si desse un vero segnale di rivalorizzazione del territorio: se da una parte ci dovrà essere la centrale biometano, dall’altra chiediamo un investimento importante per la comunità che va oltre i 400mila euro e cambi il segno e il valore di questa parte di territorio, come ad esempio la costituzione di una comunità energetica. L’appello agli amministratori è uno solo: non disperdiamo le risorse in piccoli interventi ininfluenti”.

Infine il tema della viabilità, “che da sempre è stato un tema sottovalutato. Una vera valutazione dei rischi riteniamo che non sia stata fatta in maniera esaustiva. Su questo ci aspettiamo possa esserci in futuro una attenzione maggiore rispetto a quella odierna”. Ma non solo, a ciò si aggiunge “anche la frequenza quotidiana di passaggi da parte di mezzi pesanti che hanno già causato problemi” come quando lo scorso aprile un camion uscì di strada e si ribaltò in via Ponte Assa.

Travagli chiude con una riflessione finale che sa di appello: “È stato chiesto all’amministrazione all’inizio dell’incontro di avere un comportamento coerente e leale nei confronti dei cittadini di questo territorio. E così chiediamo un primo passo di questo principio di lealtà, ripreso  accettato anche dal vicesindaco, di manifestare questa disponibilità, comunicando in maniera trasparente quelli che sono stati gli esiti del sopralluogo effettuato successivamente al faccia a faccia con noi abitanti”.

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