Economia e Lavoro
8 Agosto 2025
Anche Ferrara e Ravenna soffrono la carenza di competenze specialistiche. Circa una entrata su tre (il 34%) coinvolgerà un giovane con meno di 30 anni

Lavoro, primo mismatch Cnel-Unioncamere

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di Redazione | 4 min

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Pronto il primo Report sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro in Italia nato dalla collaborazione strategica tra Cnel e Unioncamere volta ad approfondire il tema del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro nel territorio nazionale. Obiettivo del Report, quello di favorire la più ampia diffusione e comprensione dei fabbisogni occupazionali, intercettando le tendenze del mercato del lavoro. La pubblicazione è volta a informare e stimolare le politiche pubbliche in tema di orientamento al lavoro e di formazione, nonché di promozione e valorizzazione di settori e aree produttive, mediante una illustrazione fondata su dati e analisi quantitative. Il Report si compone di due sezioni: la prima analizza i dati di breve periodo (contratti di lavoro programmati nei settori dell’industria e dei servizi nel primo semestre 2024 e 2025); la seconda fornisce previsioni a medio termine (fabbisogni occupazionali in tutti i settori economici, inclusi agricoltura e Pa) per il quinquennio 2025–2029.

“Costruire un dialogo costante con le scuole del territorio – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – è un’opportunità di crescita e di sviluppo per le nostre imprese. Conoscere le aspettative delle imprese e la possibilità di inserire in azienda giovani talenti, che portano con loro un bagaglio di competenze tecniche, è un aspetto indispensabile soprattutto oggi, in un mercato del lavoro in continua evoluzione. Identificare quali figure professionali e quali competenze, sia tecniche sia relazionali, servono per entrare a far parte del mondo del lavoro, diffondere la cultura d’impresa nelle scuole – ha concluso il presidente della Camera di commercio – è proprio una delle azioni su cui si fonda l’attività che portiamo avanti quotidianamente insieme alle associazioni di categoria. Anche per questo plaudo al progetto CNEL-Unioncamere, strumento prezioso per far emergere vocazioni, attitudini e pensieri sul mondo del lavoro”.

Il Report in pillole

Primo semestre 2025: crescita trainata da micro e piccole imprese, frenata nei servizi ad alta conoscenza. A trainare l’occupazione è il settore dei servizi, che assorbe oltre il 72% delle entrate complessive previste (2,94 milioni di contratti). I comparti più tradizionali, turismo, alloggio, ristorazione e commercio registrano una forte crescita rispetto al primo semestre 2024, al contrario, una contrazione significativa risulta nei comparti più innovativi: ICT (-13,4% rispetto all’anno precedente) e servizi avanzati di supporto alle imprese (-8,8%). Le micro e piccole imprese si confermano motore della crescita occupazionale.

Professioni richieste e difficoltà di reperimento: l’Italia (comprese Ferrara e Ravenna) soffre la carenza di competenze specialistiche. La domanda di lavoro si sta spostando verso le professioni legate ai servizi, soprattutto a bassa o media qualificazione. Permane la richiesta di operai specializzati ma con una crescita più contenuta rispetto al 2024. Le imprese fanno fatica a reperire personale (nel 48% dei casi a livello nazionale), in particolare nei settori metalmeccanico ed elettronico (59,7%) e nei servizi informatici e delle telecomunicazioni (49,5%). Le maggiori criticità riguardano ruoli tecnico-scientifici altamente specializzati.

Previsioni 2025–2029: 3,28 milioni di lavoratori richiesti. Secondo le stime, nei prossimi cinque anni le imprese italiane e la Pubblica Amministrazione avranno necessità di assumere tra 3,3 e 3,7 milioni di persone di cui il 74% nei servizi. Il fabbisogno più elevato lo registrano i servizi alle persone (757-826mila) che da soli superano la richiesta dell’intero settore industriale in senso stretto. I servizi avanzati di supporto alle imprese superano il 10% della domanda di lavoro nel settore dei servizi, mentre quelli a più alta intensità di conoscenza (Ict) restano marginali (circa il 3%).

Istruzione e orientamento: leve strategiche per ridurre il mismatch. Almeno il 37% dei fabbisogni riguarderà laureati, soprattutto in ambito Stem e diplomati da istituti ad alta specializzazione tecnologica. Quasi la metà dei posti di lavoro stimati saranno occupati da diplomati degli istituti tecnico-professionali.

Ferrara Ravenna. Circa una entrata su tre (il 34%) coinvolgerà un giovane con meno di 30 anni, mentre proseguono le difficoltà per le imprese ferraresi e ravennati a trovare i profili desiderati (nel 53,2% dei casi, incidenza che sale al 54,2% per dirigenti e professioni con elevata specializzazione. Tra le categorie professionali, difficoltà nel reperire tecnici della salute (91,9%), addetti nelle attività di ristorazione (59,5%), operai specializzati nella installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (100%), operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (90,1%) e conduttori di macchine agricole (82,9%). Arduo, inoltre, per le imprese ferraresi e ravennati trovare fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica (77,3%). La mancanza di candidati è la motivazione più indicata dalle imprese (36,9%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,4%).

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