Politica
8 Agosto 2025
Anselmo nota un tentativo della maggioranza di sviare il problema "svuotando il dibattito, ridicolizzando il consenso e sterilizzando ogni voce scomoda"

Dal caso Guerzoni alla “manipolazione del dissenso”

di Redazione | 2 min

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“Chi fa parte delle istituzioni, a qualunque livello, ha il dovere di rispondere con trasparenza, concretezza e rispetto alle cittadine e ai cittadini, soprattutto quando si parla della ricostruzione post-alluvione, un impegno che riguarda la vita quotidiana e la sicurezza delle persone e il futuro dei territori”

“C’è una pratica subdola nella comunicazione politica: manipolare l’opinione pubblica sui social creando una falsa rappresentazione del dissenso”. Una situazione denunciata dall’ex candidato sindaco di Ferrara Fabio Anselmo che prende come ultimo esempio ferrarese le perplessità alla nomina di Massimiliano Guerzoni alla presidenza di Acer.

“Succede sempre così – spiega -: nasce una polemica online su un problema reale. Nei commenti si alternano voci informate a commenti deliranti, fuori tema, esagerati. Ed è qui che scatta il trucco. Chi ha interesse a sviare il confronto prende proprio quei commenti assurdi e li spaccia – in modo esplicito o allusivo – come posizione ufficiale dell’opposizione”.

Si ottiene così un “danno doppio” perché: “Il merito sparisce” e “si crea una percezione falsa”. Nel primo caso “si alza una cortina di fumo, si parla delle ‘sparate’ lette nei commenti, non del problema reale” e “chi governa evita così ogni confronto sui fatti”. Nel secondo “chi legge quei commenti finisce per attribuirli a chi contesta, anche se nessun politico li ha mai pronunciati”.

Anselmo parla di “un meccanismo perfetto per svuotare il dibattito, ridicolizzare il dissenso, sterilizzare ogni voce scomoda”. Basterebbero infatti “due commenti deliranti per costruire un’intera narrazione utile a evitare ogni discussione seria”.

Una pratica comune che l’avvocato collega anche con la sua città, Ferrara. “Ogni dissenso – scrive – viene distorto, agganciato ad altri temi più utili allo sberleffo” e l’esempio recente “è la nomina del presidente di Acer, ente che gestisce il patrimonio immobiliare residenziale pubblico”.

Dalle opposizioni – spiega – nascono perplessità legate ai titoli e alle esperienze pregresse del nuovo Presidente, che un ruolo del genere dovrebbe avere e che, in questo caso, mancano. Subito la maggioranza cambia terreno: si parla di classismo, di “certi soggetti che inalberano e puntano il dito contro chi una laurea non ce l’ha”. Si dà ragione a chi denuncia “i professoroni” e i “classisti”. In pratica: l’opposizione, dall’alto delle sue lauree, attacca chi la laurea non ce l’ha”.

“Il terreno è fertile – aggiunge – e loro vi affondano le mani: vittimismo a comando, frullatore mediatico, attribuzioni forzate di frasi mai dette.
Il tema è annichilito. Resta solo la polemica. E così, chi prova a sollevare un tema concreto, come la garanzia che vi siano le competenze richieste, viene derubricato a macchietta. Il confronto muore. Si deride”.

“Non possiamo permettercelo”, conclude.

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