di Tommaso Piacentini
Da meno di un mese, precisamente dal 16 luglio, è stata avviata la raccolta firme per la petizione, proposta dal Comitato Vivere insieme Pontelagoscuro, volta alla riqualificazione del paese della periferia ferrarese e sono già circa 300 le persone che hanno deciso di sottoscriverne le finalità.
La petizione, come sottolineano i promotori, nasce dalla volontà di richiamare l’attenzione delle istituzioni sullo stato della sicurezza e del degrado urbano riscontrati negli ultimi anni in paese, sempre più bersagliato da atti di vandalismo e di violenza.
“Il nostro Paese, Pontelagoscuro, ha vissuto tempi migliori – comincia il testo della petizione – ma ora sembra essere stato dimenticato e abbandonato a se stesso. Tuttavia, come cittadini e cittadine, abbiamo la voglia di cambiare le cose: per poterlo fare c’è bisogno di aiuti concreti dalle istituzioni per dare nuovo impulso alla vita del paese”.
La raccolta firme, come ha dichiarato Roberto Segala del Comitato Vivere insieme Pontelagoscuro, “proponiamo di consegnarla a fine agosto” all’Amministrazione Comunale, affinché si attivi per elaborare “interventi articolati e duraturi nel tempo” su diverse tematiche, come la “crescita del decoro e della pulizia del Paese, interventi di riqualificazione urbanistica e dei servizi sociali per l’individuazione delle soluzioni dei casi più critici e interventi a sostegno delle attività commerciali”, oltre a “interventi di riqualificazione dei murales e co-finanziamento del progetto di percorso turistico di valorizzazione dei murales, valorizzazione del contesto abitativo, promozione dell’accesso dei locali vuoti agli studenti universitari e dei prodotti locali tipici”.
Da quando la petizione è stata avviata, qualche passo in avanti è stato fatto. Come ha dichiarato Segala, “vediamo pattuglie più presenti nel Paese”, si è svolto un incontro con il Prefetto che si è “dimostrato molto interessato alle nostre proposte” e uno con Hera, a cui sono state riportate tutte le segnalazioni in merito all’abbandono di rifiuti.
Lo scopo primario della petizione è quello di testimoniare la presenza di una comunità forte, una volontà di non relegare ad uno stato di abbandono il lato positivo di un paese stanco di avere paura. A questo proposito è stata anche organizzata, lo scorso 16 luglio, una cena comunitaria in piazza Bruno Buozzi che, come ha sottolineato Segala, “ha avuto un buon riscontro”. Questa è stata la dimostrazione che “la sensibilità c’è” e che “vogliamo sfatare i falsi miti che danno molte colpe alla diversità”.
“L’importante è partire con un seme, che germoglierà e diventerà una bellissima pianta”, ha concluso Segala. Il seme è stato piantato: si aspetta la primavera.
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