La Regione Emilia-Romagna conferma e rafforza il proprio impegno a fianco delle donne vittime di violenza, stanziando nel 2025 1,3 milioni di euro dal bilancio regionale per il Reddito di Libertà, una misura nazionale volta a sostenere percorsi di autonomia economico-finanziaria e fuoriuscita dalla violenza.
“In Emilia-Romagna potremo accogliere così 250 domande in più rispetto alle 200 iniziali coperte con i fondi del Governo, peraltro già esauriti. Questo con 1,3 milioni di risorse regionali che si aggiungono ai 763mila euro di fondi nazionali assegnati per il 2025. Quasi il doppio, in pratica” commenta Marcella Zappaterra, Consigliera regionale e portavoce reggente delle Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna.
“Il Reddito di Libertà – spiega la dem – è uno strumento prezioso per accompagnare chi ha subito violenza in un percorso difficile ma possibile: quello della riconquista della propria autonomia. Non basta certamente un contributo economico per risolvere situazioni complesse, ma è un primo passo concreto per affrontare spese essenziali: casa, bollette, figli. Per iniziare a gestire autonomamente la propria vita e per tornare progettare un futuro libero dalla violenza”.
Introdotto nel 2020 e diventato operativo tra fine 2021 e inizio 2022, il Reddito di Libertà è una misura nazionale istituita dal Dipartimento per le Pari opportunità e gestita da INPS, che le Regioni possono cofinanziare. Si rivolge a donne in condizione di bisogno economico, seguite da Centri antiviolenza riconosciuti, con o senza figli minori.
Prevede l’erogazione di un assegno mensile fino a 500 euro, per un massimo di 12 mensilità per un totale massimo di 6.000 euro, cumulabile con altri strumenti di sostegno al reddito.
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