Trombe marine e maltempo sulla costa
Dopo quella di lunedì (28 luglio) scorso, durante la tarda mattinata di oggi, domenica 3 agosto, due trombe marine hanno sfiorato la costa ai lidi
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La “stagione calda” corrisponde, per molti cittadini della provincia di Ferrara (e non solo), con la partenza per le classiche ferie estive. Da una parte il giustificato entusiasmo per l’inizio di un periodo di riposo e divertimento, dall’altro il senso di responsabilità verso la propria salute e quella delle persone che viaggiano con noi.
Per questo motivo l’Area Comunicazione delle Aziende Sanitarie ferraresi ha deciso di organizzare un piccolo “viaggio” di informazione su come affrontare, dal punto di vista sanitario, le ferie estive. Verranno trattate le principali problematiche, relative alla salute, che si possono incontrare lontani da casa, sia in Italia che all’estero. Consigli, ma anche spiegazioni su come prevenire alcune patologie e cosa portare in valigia per non farsi trovare impreparati.
Il nostro viaggio prosegue trattando la tematica dell’esposizione al sole. Di questo abbiamo parlato con Alessandro Borghi, direttore facente funzioni dell’Unità Operativa di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
Professor Borghi, si parte per le vacanze estive: come si “comporta” la pelle quando è esposta al sole e quale è il ruolo della melanina?
“Quando la pelle viene esposta al sole, senza la protezione di indumenti, copricapo o filtri solari, i raggi ultravioletti che la raggiungono creano un’infiammazione locale, che provoca un arrossamento, chiamato eritema. Questo è il segnale che la cute ha raggiunto la dose massima tollerata di raggi ultravioletti. La pelle possiede dei sistemi di difesa nei confronti dei raggi solari, tra cui la melanina, un pigmento prodotto da cellule “specializzate”, i melanociti. La melanina si comporta come un “filtro” che cattura, per così dire, i raggi solari proteggendo la pelle dai loro potenziali danni. Il sole stimola la formazione di nuova melanina, favorendo così l’abbronzatura. Questo ci fa capire che l’abbronzatura è a tutti gli effetti una reazione della pelle per proteggerci dal sole e, in altre parole, il segnale che la pelle sta soffrendo e sta cercando di “correre ai ripari”.
Quali sono le principali problematiche legate alla pelle per una sbagliata esposizione al sole?
“I danni che possono derivare dall’esposizione ai raggi ultravioletti (raggi Uva e Uvb) possono essere “acuti” o “cronici”. Un esempio di danno acuto è, come già accennato, l’eritema solare che, in casi gravi, può esitare in una vera e propria ustione. I danni cronici, ovvero derivanti dalle prolungate esposizioni al sole negli anni, spaziano dall’invecchiamento cutaneo fino ad un incrementato rischio di tumori della pelle. L’invecchiamento cutaneo da esposizione solare, o fotoinvecchiamento, si caratterizza per modificazioni della cute che includono assottigliamento o inspessimento della pelle, macchie solari e rughe: l’esposizione solare, in altre parole, accelera e accentua le tipiche manifestazioni della senescenza cutanea che, d’altro canto, si cerca sempre di più di contrastare, ricorrendo a procedure cosmetiche antiaging. Un atteggiamento più moderno e consapevole durante la stagione soleggiata rappresenta la prima e più efficace misura preventiva contro l’invecchiamento cutaneo. Con riferimento ai tumori cutanei, è importante prestare attenzione all’esposizione al sole e alle ustioni, in particolare in età infantile. Le scottature solari dell’infanzia sono fattori particolarmente importanti per lo sviluppo di tumori della pelle in età più avanzata.
Cosa fare prima di esporsi al sole?
“Intanto va chiarito che ci si espone al sole non solo al mare ma, con l’espressione “esposizione solare”, si intende una qualsiasi attività svolta all’aperto nei mesi soleggiati, ossia da maggio a settembre, ovunque ci si trovi, inclusa la città. L’indice di irraggiamento, che misura la quantità di raggi solari che raggiungono il suolo, è identico a Ferrara e ai Lidi ferraresi, per intendersi. Pertanto, quando si programma un’attività all’aria aperta che preveda un’esposizione solare prolungata (oltre i 30 minuti), è necessario indossare indumenti coprenti, cappellino e occhiali da sole per proteggere il più possibile la pelle. Nelle zone scoperte, in particolare il viso, il collo e gli arti, deve essere usato un prodotto per la protezione solare. Queste accortezze sono valide non solo quando ci si reca al mare, in piscina o in montagna, ma anche durante il lavoro, se richiede mansioni all’aria aperta, e durante tutte le altre attività quotidiane che spesso non associamo all’esposizione al sole, ad esempio spostamenti a piedi o in bicicletta in città, giardinaggio, passeggiate. La protezione solare di filtri garantisce un effetto protettivo nei confronti dei raggi ultravioletti di un paio d’ore. Quindi il filtro solare va nuovamente applicato in caso di permanenze all’aria aperta più prolungate”.
Quali sono gli orari in cui è meglio non esporsi al sole?
“Sarebbe meglio non esporsi al sole durante le ore più calde della giornata, tra le 11 e le 16, in quanto durante questa fascia oraria l’irraggiamento Uv, responsabile delle ustioni e dei danni alle cellule della pelle, risulta essere più intenso. In caso di esposizione al sole è opportuno indossare indumenti protettivi e applicare fotoprotettori su tutte le aree fotoesposte (viso e orecchie, collo e scollato, braccia e gambe e dorso dei piedi). Stare all’ombra non è sufficiente per proteggersi dai raggi solari perché questi potrebbero essere riflessi dai materiali presenti intorno a noi, come cemento, sabbia, acqua e neve”.
Parliamo di creme solari: quali sono i consigli per un corretto utilizzo?
“I prodotti per la protezione solare disponibili sul mercato possono avere formulazioni diverse (crema, olio, spray, latte, gel) e fattore protettivo (Spf) diverso. Il primo e fondamentale consiglio è quello di provare le diverse formulazioni disponibili e scegliere quella che più si preferisce, anche a seconda del contesto d’utilizzo (sport, tempo libero, vacanze). Se il prodotto si applica più piacevolmente risulta meno gravoso ripeterne l’applicazione. Sul mercato esistono anche i prodotti in stick: prestiamo molta attenzione, in quanto non vanno applicati solo sui nei, come erroneamente si può essere propensi a credere. Infatti, la pelle va protetta nello stesso modo, indipendentemente dalla presenza o meno dei nei. Potrebbero risultare comodi da applicare a livello di qualche sede particolare, come le labbra.
La “potenza” delle creme solari viene indicata con la sigla Spf (Sun Protection Factor, cioè Fattore di Protezione Solare) che indica il grado di protezione che tale prodotto può garantire nei confronti dei raggi Uvb. I prodotti oggi in commercio possono riportare un numero che varia dal 6 al 50+. Fino a qualche anno fa alcuni prodotti presentavano sulla confezione la dicitura “protezione totale” o “schermo totale”; attualmente tale definizione non è più applicabile perché nessun prodotto riesce a filtrare la totalità dei raggi ultravioletti”.
Su quale Spf dobbiamo orientarci per garantirci una adeguata protezione solare?
“La scelta del prodotto va adeguata a seconda dell’intensità della radiazione solare a cui si è esposti, al tipo di attività praticata e alla durata dell’esposizione al sole, oltre che al fototipo di appartenenza dell’individuo, ossia del livello della resistenza della propria pelle al sole.
La nostra raccomandazione è l’utilizzo di un fotoprotettore con un Spf minimo di 30. Per i bambini, i soggetti con pelle molto chiara e per coloro che hanno una pelle con segni di fotoinvecchiamento (ad esempio numerose “macchie” solari), è sempre meglio scegliere una protezione molto alta (50). Va tenuto presente che gli Uvb non sono gli unici raggi solari da cui dobbiamo proteggerci. È bene che sull’etichetta del prodotto sia riportata anche una protezione nei confronti dei raggi Uva, i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo. L’applicazione va eseguita prima di trovarsi all’aria aperta e, come già accennato, deve ripetersi durante tutto l’arco dell’esposizione solare, ogni 2 ore circa. Va rinnovata più frequentemente in caso di intensa sudorazione o bagno in mare o piscina”.
Per quanto riguarda, invece, la pelle cosa è bene fare dopo una giornata di sole?
“Se abbiamo trascorso la giornata al sole, nel caso in cui non si sia verificata un’ustione, sono consigliati una doccia tiepida e l’applicazione di un prodotto idratante. I cosiddetti “doposole” sono di solito piacevoli da applicare in quanto lenitivi e rinfrescanti. Se non li abbiamo a disposizione, possiamo applicare una crema idratante con texture leggera”.
E se ci si dovesse scottare, come bisogna comportarsi?
“In caso di ustione non severa si osserva la comparsa di eritema (cioè rossore) a livello della cute interessata, accompagnato da calore locale e sensazione di bruciore. Si tratta di una condizione autorisolutiva nell’arco di qualche giorno, che non richiede l’uso di prodotti specifici. Si consiglia, in questo caso, l’applicazione di un prodotto topico lenitivo e di evitare quanto più possibile ulteriori esposizioni solari fino a completa risoluzione.
In caso di ustione severa, estesa, con presenza di bolle, dolore, comparsa di sintomatologia sistemica (febbre, malessere, vomito), si raccomanda di rivolgersi al proprio Medico Curante, al Medico di Continuità Assistenziale Turistica o al Dermatologo per la corretta gestione terapeutica. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario recarsi al Pronto Soccorso per un reintegro dei liquidi persi”.
Quale è l’incidenza di patologie e problematiche correlate all’esposizione solare nella provincia di Ferrara?
“Ferrara è una città in cui l’esposizione al sole durante l’estate può essere intensa anche durante la vita quotidiana. Esempi sono l’uso della bicicletta per gli spostamenti lavorativi e nel tempo libero e la frequentazione delle mura cittadine per svariate attività sportive. Molte attività professionali si svolgono per forza al sole (pensiamo, ad esempio, ai pescatori, agli addetti alla manutenzione stradale, ai lavoratori in ambito edile e agli agricoltori). Inoltre non dimentichiamo la vicinanza alle spiagge dei Lidi. Il dermatologo si trova spesso a dover gestire un gran numero di ustioni proprio nei giorni successivi ai week end estivi”.
In conclusione, parliamo di medicinali: cosa bisogna portarsi in valigia?
“È fondamentale avere con sé, oltre alla protezione solare, prodotti idratanti ipoallergenici e con potere lenitivo. Utile anche una crema contenente corticosteroide”.
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