Motori
8 Agosto 2025

Guida alla scelta dell’olio motore: viscosità, sigle e consigli pratici

di Redazione | 5 min

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La moto è un mezzo che presenta di per sé un fascino particolare, assicurando esperienze che sanno di libertà e garantendo un’autonomia nei movimenti che è decisamente superiore a quella dell'auto

Ti sei mai trovato davanti allo scaffale degli oli motore, confuso tra sigle come 5W-30, API SP o ACEA C3, senza sapere quale scegliere per la tua auto?

La scelta dell’olio motore giusto non è solo una questione di prezzo o marca, ma un elemento cruciale che può determinare la differenza tra un motore che ronza felice per centinaia di migliaia di chilometri e uno che ti lascia a piedi con danni costosi.

In questa guida scoprirai finalmente come decifrare quelle sigle misteriose, scegliere l’olio perfetto per il tuo veicolo e evitare gli errori che potrebbero trasformare un semplice rabbocco in un salasso economico.

Come leggere le sigle dell’olio motore: dalla viscosità alle specifiche tecniche

Quando osservi una bottiglia d’olio motore, la prima sigla che salta all’occhio è quella SAE (Society of Automotive Engineers), seguita da numeri come 5W-30 o 10W-40, che indicano la viscosità dell’olio ma non, come molti credono erroneamente, le temperature di utilizzo.

Il primo numero seguito dalla lettera W (che sta per Winter, inverno) rappresenta l’indice di viscosità a freddo: più è basso, più l’olio rimane fluido alle basse temperature, garantendo una protezione immediata all’avviamento quando le parti metalliche del motore sono ancora fredde e vulnerabili.

Il secondo numero indica invece la viscosità a caldo, ovvero quanto l’olio mantiene la sua capacità protettiva quando il motore raggiunge la temperatura di esercizio: un 5W-30 avrà una viscosità cinematica a 100°C compresa tra 9,3 e 12,5 mm²/s, mentre un 5W-40 si attesterà tra 12,5 e 16,3 mm²/s, offrendo un film lubrificante più spesso.

Oltre alla viscosità SAE, è fondamentale comprendere le specifiche API (American Petroleum Institute) e ACEA (Association des Constructeurs Européens d’Automobiles): per i motori benzina troverai sigle come API SP o ACEA A3, che determinano quindi un olio motore benzina, come affermato anche da Norauto nella sua guida all’acquisto che trovi nella pagina dedicata, mentre per i diesel API CK-4 o ACEA B4, dove le lettere più avanzate nell’alfabeto indicano standard qualitativi superiori e formulazioni più moderne.

Quale olio scegliere per la tua auto: il metodo infallibile per non sbagliare

Il primo e più importante passo per scegliere l’olio motore corretto è consultare il libretto di uso e manutenzione del tuo veicolo, dove nella sezione “Manutenzione Periodica” o sotto la voce “lubrificanti” troverai indicate con precisione la viscosità SAE richiesta e le specifiche minime API/ACEA che l’olio deve rispettare.

Molti automobilisti sottovalutano l’importanza delle omologazioni del costruttore come VW 504.00/507.00, MB 229.51 o BMW Longlife-04, che non sono semplici raccomandazioni ma veri e propri standard sviluppati dopo migliaia di ore di test: utilizzare un olio con specifiche inferiori o non compatibili può invalidare la garanzia e causare danni non coperti.

Se possiedi un’auto moderna con filtro antiparticolato (DPF o FAP), dovrai necessariamente orientarti verso oli Low SAPS con specifiche ACEA C1, C2, C3 o C5, caratterizzati da un ridotto contenuto di ceneri solfatate, fosforo e zolfo per non intasare i costosi sistemi di post-trattamento dei gas di scarico.

Per i veicoli più datati o con chilometraggi elevati, invece, potrebbe essere consigliabile utilizzare una viscosità leggermente superiore rispetto a quella originale (ad esempio passare da un 5W-30 a un 5W-40), poiché le maggiori tolleranze dovute all’usura richiedono un film lubrificante più consistente per mantenere la corretta pressione dell’olio.

Errori da evitare nella scelta dell’olio: conseguenze e soluzioni pratiche

Uno degli errori più gravi è utilizzare un olio con viscosità troppo bassa per motori non progettati per supportarla: se il tuo motore richiede un 10W-40 e utilizzi un 0W-20 “per risparmiare carburante”, il film lubrificante troppo sottile non riuscirà a proteggere adeguatamente le bronzine ed i cuscinetti, portando a usura prematura e costose riparazioni.

Al contrario, impiegare un olio troppo viscoso rispetto alle specifiche (come un 20W-50 in un motore che richiede 5W-30) causerà difficoltà di avviamento a freddo, maggiore resistenza interna con conseguente aumento dei consumi e, nei casi peggiori, insufficiente lubrificazione delle parti più delicate come la distribuzione a catena o i bilancieri idraulici.

Un altro errore comune è mettere troppo olio nel motore durante il rabbocco o il cambio: quando il livello supera il massimo indicato sull’astina, l’albero motore può entrare in contatto con il lubrificante creando una schiuma che compromette la capacità della pompa di mantenere la corretta pressione, oltre a causare perdite dalle guarnizioni e possibili danni al catalizzatore.

Non meno pericoloso è mischiare oli con specifiche chimiche diverse, soprattutto se uno è formulato per motori con DPF (ACEA C) e l’altro no (ACEA A/B): anche se hanno la stessa viscosità, gli additivi potrebbero reagire tra loro formando depositi o compromettendo le proprietà protettive, motivo per cui in caso di rabbocco d’emergenza è sempre meglio aggiungere poco olio piuttosto che rischiare incompatibilità.

Consigli per il controllo e la manutenzione: quando cambiare e come rabboccare

Per controllare correttamente il livello dell’olio, l’auto deve essere parcheggiata in piano e il motore spento da almeno 5-10 minuti per permettere al lubrificante di defluire completamente nella coppa: estrarre l’astina, pulirla accuratamente con un panno, reinserirla fino in fondo e solo dopo estrarla nuovamente per una lettura affidabile.

Il livello ottimale si trova leggermente sotto la tacca del massimo (mai sopra!) e comunque ben al di sopra del minimo: considera che tra le due tacche ci sono generalmente 0,5-1 litro di differenza, quindi se il livello è a metà strada hai ancora un buon margine di sicurezza prima di dover rabboccare.

Per quanto riguarda gli intervalli di cambio, le moderne tipologie di olio per motore benzina, come quelle disponibili su Norauto, permettono percorrenze di 15.000 km per i motori benzina e fino a 30.000 km per i diesel, ma se utilizzi l’auto prevalentemente in città, con frequenti partenze a freddo e tragitti brevi, è consigliabile dimezzare questi intervalli poiché l’olio si contamina più rapidamente con residui di combustione e condensa.

Durante il rabbocco, aggiungi l’olio gradualmente (100-200 ml alla volta) controllando frequentemente il livello e ricordando che è meglio rimanere leggermente sotto il massimo piuttosto che eccedere: conserva sempre in auto una bottiglia dello stesso olio utilizzato nel motore per eventuali rabbocchi, annotando marca e specifiche per evitare errori futuri negli acquisti.

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