I gruppi di minoranza in Consiglio comunale hanno presentato un’interrogazione per fare luce sul futuro dei servizi educativi comunali destinati alla fascia 0-6 anni. Al centro dell’attenzione il documento “Value for Money”, affidato alla società Pfc srl, che starebbe valutando la convenienza economico-giuridica di un possibile affidamento in concessione – quindi a gestione privata – di alcuni plessi scolastici attualmente gestiti, almeno in parte, direttamente dal Comune.
La questione ruota attorno a due determinazioni dirigenziali: la prima, del dicembre 2024, ha assegnato alla Pfc la redazione dello studio preliminare; la seconda, del luglio 2025, ha approvato una variante contrattuale da oltre 7mila euro per integrare lo stesso lavoro. Il documento, definito dagli atti come una valutazione comparativa tra il modello pubblico e quello in concessione (pubblico-privato), è stato finora tenuto in secondo piano, senza una comunicazione esplicita da parte dell’Amministrazione comunale.
I consiglieri di minoranza – appartanenti a M5S, Pd, Lista Anselmo Sindaco e La Comune – denunciano come, nonostante un precedente question time presentato il 12 giugno, l’assessora competente abbia parlato genericamente di “fase istruttoria” senza menzionare lo studio affidato alla Pfc. A ciò si aggiunge la scadenza, ormai imminente (31 agosto 2025), del contratto in vigore per i servizi educativi, che potrebbe essere prorogato per sei mesi, in attesa di decisioni definitive.
“La redazione del documento ‘Value for Money’ – si legge nell’interrogazione – è una tappa significativa verso un possibile cambio di modello gestionale, con il rischio concreto di una progressiva esternalizzazione dei servizi”. Per questo motivo, i consiglieri interrogano l’Amministrazione su diversi punti chiave: quali plessi sono oggetto dell’analisi, se lo studio riguarda anche i servizi oggi a gestione diretta comunale, che tipo di scenari vengono presi in considerazione e quale sarà il peso effettivo di questo studio sulle decisioni politiche.
Ma non solo: le opposizioni chiedono anche che lo studio venga reso pubblico prima di ogni nuova gara e che il progetto venga sottoposto al Consiglio comunale. Findamentale, secondo i firmatari, è anche il coinvolgimento delle famiglie, del personale, dei sindacati e delle istituzioni scolastiche in un confronto aperto e trasparente.
L’interrogazione è firmata da 13 consiglieri di minoranza: Anna Zonari (La Comune), Marzia Marchi (M5S), Fabio Anselmo, Arianna Poli e Leonardo Fiorentini (Lista Anselmo Sindaco), e dai consiglieri del Partito Democratico Massimo Buriani, Anna Chiappini, Sara Conforti, Davide Nanni, Elia Cusinato, Matteo Proto ed Enrico Segala.
Le opposizioni, unite, chiedono dunque di fermare ogni decisione unilaterale e sollecitano l’Amministrazione a garantire un percorso pubblico, condiviso e partecipato. Il futuro dei servizi educativi per l’infanzia, ribadiscono, non può essere determinato da un documento tecnico, ma da una scelta politica fondata sul confronto e sull’interesse generale.
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