“Apprendo con sconcerto dai mezzi di informazione di essere coinvolto in una indagine della Procura di Bologna, senza che mi sia mai stata data alcuna comunicazione ufficiale in merito. Ritengo quantomeno singolare che una notizia di tale rilevanza venga diffusa a mezzo stampa prima che ne sia data comunicazione al diretto interessato, che si trova di conseguenza nell’impossibilità anche solo di confermare o smentire speculazioni che vengono invece rilanciate nell’agone politico come granitiche verità. Ciò posto, non intendo in alcun modo sottrarmi al mio dovere morale, prima ancora che giuridico, al fine di chiarire la mia totale estraneità ai fatti oggetto di indagine“.
Parte da qui la replica di Marco Vincenzi, indagato per il presunto accesso abusivo alle banche dati Inps, nella vicenda riguardante il dossieraggio sull’ex consigliera comunale Anna Ferraresi. I fatti sarebbero riferiti ad un periodo compreso tra il marzo e giugno 2020.
“Ho sempre svolto in maniera diligente il mio ruolo di Ispettore del Lavoro dell’Inps. Non ho nulla da temere, perché sono certo della correttezza del mio operato – prosegue Vincenzi – e garantirò la massima collaborazione agli inquirenti, i soli interlocutori con i quali intendo rapportarmi, nei modi e nelle forme previsti dalla legge. Aggiungo anche di essermi sempre rapportato con il massimo rispetto verso tutti i colleghi politici che ho incontrato durante il mio percorso professionale”.
“Con la massima fiducia nella magistratura, per il rispetto che nutro verso le istituzioni e verso i cittadini che rappresento, continuerò a svolgere con responsabilità il mio ruolo, certo che la correttezza dell’agire politico e amministrativo, valori che hanno sempre ispirato la mia azione, prevarranno su ogni ombra e ogni illazione”, conclude Marco Vincenzi.
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