Politica
2 Agosto 2025
Dopo anni di ristrutturazioni e promesse mancate, l’impianto resta inutilizzato. “Un altro recupero sarà molto dispendioso” avverte la consigliera Marzia Marchi

Motovelodromo ancora chiuso e nel degrado. Il M5S interroga il Comune

di Redazione | 2 min

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Un impianto storico, simbolo dello sport ferrarese, ancora una volta dimenticato. Il Motovelodromo “Fausto Coppi”, inaugurato il 14 aprile 1952 e sede dal 1958 del Centro Nazionale di Addestramento al Ciclismo, oggi resta chiuso, nonostante interventi di recupero avviati negli scorsi anni. La struttura è oggetto di un’interrogazione del gruppo consiliare M5S, firmata dalla presidente Marzia Marchi, che chiede chiarezza sul suo futuro.

Nella nota si evidenzia come “attualmente l’unico uso dell’area è quello della struttura ammodernata”, con la realizzazione del Centro di Medicina dello Sport. Il velodromo vero e proprio, invece, non è mai tornato attivo: “Anni fa era stato ristrutturato e per un breve periodo, riaperto (anno 2018), poi nuovamente chiuso e mai più aperto”.

La consigliera Marchi sottolinea anche la situazione di degrado dell’impianto: “Ad oggi l’impianto del motovelodromo, pur corredato degli imponenti fari, risulta ancora chiuso e inutilizzato, mentre l’incuria lo sta nuovamente logorando”. L’area, secondo quanto riportato, sarebbe divenuta luogo di passaggio per sbandati, generando “pericolo per chi accede a tutte le altre strutture sportive”.

Sullo sfondo, anche le promesse non mantenute da parte dell’amministrazione. Giorgio Ardondi, amministratore del gruppo Facebook dedicato al motovelodromo, scrive con amarezza: “Dopo 5 anni di motovelodromo chiuso continuerà a rimanere chiuso… trasformandosi sempre di più in Mortovelodromo… che peccato”. Ardondi aveva avuto un colloquio con l’ex assessore allo sport Andrea Maggi prima delle elezioni, con la promessa di riparlarne: “Ecco il risultato, non è stato riconfermato (Maggi, ndr). Le promesse e la volontà di fare qualcosa è stata, per l’ennesima volta, persa”.

Di segno opposto la versione fornita dal sindaco Alan Fabbri, che in un post dell’11 aprile 2025 ha rivendicato i lavori compiuti nella cosiddetta Cittadella dello Sport, dove è inserito anche il velodromo: “Per anni la Cittadella dello Sport è stata un simbolo di abbandono. Un’area importante della città lasciata nel degrado… Fin dal primo giorno ci siamo messi al lavoro per cambiare le cose”. L’intervento, finanziato con 2.380.900 euro (coperti per due terzi dal Comune e un terzo dalla Regione), ha incluso anche l’impianto del velodromo, almeno sulla carta. Fabbri ha parlato di “riqualificazione e miglioramento funzionale”, affermando che oggi la Cittadella è “un polo sportivo moderno, attivo e aperto”.

Ma la realtà, per molti cittadini e per la consigliera Marchi, appare ben diversa. “L’abbandono renderà molto dispendioso un altro recupero” è l’avvertimento, mentre nell’interrogazione si chiedono tempi certi per l’apertura dell’impianto e misure immediate “per eliminare la condizione di insicurezza” segnalata anche da chi gestisce gli impianti limitrofi.

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