di Tommaso Vissoli
Ha fatto tappa anche a Ferrara la tanto attesa Staffetta Dieciventicinque, una sentita iniziativa di memoria attiva, promossa da Andrea Rinaldi, che da anni percorre in bicicletta le strade del nord Italia per commemorare le ottantacinque vittime della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, una delle pagine più drammatiche della storia repubblicana. La staffetta, giunta quest’anno alla sua quinta edizione consecutiva, è partita come da tradizione da Cadoneghe, piccolo comune in provincia di Padova, nelle prime ore della mattinata. Il percorso, articolato in due intense giornate, prevede una serie di tappe che attraversano circa venti comuni, per poi concludersi nel cuore di Bologna, città che rappresenta simbolicamente e storicamente la “culla della memoria” per le vittime del terrorismo e delle stragi.
Il gruppo dei partecipanti è composto da una trentina di ciclisti, animati da un profondo spirito di partecipazione e consapevolezza civile. Nel corso del tragitto, altri venti circa si uniranno alla carovana, a conferma del carattere aperto, collettivo e inclusivo dell’iniziativa. A Ferrara, l’arrivo dei ciclisti è avvenuto nel tardo pomeriggio, intorno alle 18:15, quando la piazza antistante il Municipio ha cominciato a popolarsi di cittadini, militanti, attivisti e rappresentanti di associazioni locali e nazionali, tutti accomunati dal desiderio di testimoniare, ancora una volta, che la memoria non è soltanto un fatto privato o istituzionale, ma un atto collettivo e partecipato.
Tra le presenze più significative si segnalano gli attivisti della COP30 Bike Ride, rete internazionale impegnata nella lotta per la giustizia climatica, che ha voluto simbolicamente unire il tema della memoria con quello della sostenibilità ambientale. Presenti anche le sezioni locali della FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, da Padova a Bologna, che sostengono logisticamente e moralmente la staffetta lungo tutto il suo tragitto. A dare ulteriore forza simbolica alla tappa ferrarese è stata la partecipazione di Emanuela Basso, una dei quattro figli di Nazareno Basso, tra le vittime della strage. Con la sua presenza discreta ma toccante, ha ricordato come dietro ogni nome inciso nella memoria collettiva si celino vite, famiglie e storie che chiedono di non essere dimenticate. Altro volto noto tra i partecipanti è stato Renzo Masolo, consigliere regionale dell’Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), che ha scelto di percorrere il tragitto in sella alla propria bicicletta, unendo il ruolo istituzionale all’impegno civico e personale. Il suo gesto ha voluto sottolineare l’importanza della presenza delle istituzioni non solo nei momenti formali, ma anche nei percorsi concreti di testimonianza civile.
All’arrivo della staffetta, i ciclisti sono stati accolti calorosamente dall’assessore allo Sport di Ferrara, Francesco Carità, che si è intrattenuto con i promotori dell’iniziativa e ha ricevuto simbolicamente una maglia e una medaglia commemorativa della manifestazione. In un momento particolarmente sentito, Carità ha letto pubblicamente una lettera in cui ha sottolineato come la staffetta rappresenti non solo un gesto simbolico ma anche un’azione concreta e faticosa, fatta di chilometri percorsi con impegno, dedizione e spirito di comunità. Un esempio tangibile di come la memoria possa “farsi strada”, passo dopo passo, pedalata dopo pedalata, corpo dopo corpo. La cerimonia si è poi conclusa con le consuete foto di gruppo davanti allo Scalone del Municipio, a suggello di una giornata densa di emozioni, riflessioni e condivisione.
La staffetta riprenderà il suo cammino nella mattinata di domani, con l’obiettivo di raggiungere Villa Torchi, a Bologna, in serata. Lì, i ciclisti sosteranno alla vigilia delle commemorazioni ufficiali del 2 agosto, pronte a concludere un percorso non solo fisico, ma soprattutto morale e civile, fatto di memoria viva, testimonianza attiva e resistenza al silenzio e all’oblio.
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