Politica
1 Agosto 2025
La deputata del Pd Nadia Romeo risponde al commissario nazionale per il granchio blu Enrico Caterino

“Invece di chiudersi nelle stanze istituzionali si vada tra le gente”

di Redazione | 3 min

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Un impianto storico, simbolo dello sport ferrarese, ancora una volta dimenticato. Il Motovelodromo "Fausto Coppi", inaugurato il 14 aprile 1952 e sede dal 1958 del Centro Nazionale di Addestramento al Ciclismo, oggi resta chiuso, nonostante interventi di recupero avviati negli scorsi anni. La struttura è oggetto di un’interrogazione del gruppo consiliare M5S

di Nadia Romeo*

Il commissario Enrico Caterino si stupisce che si parli di un costo di 800mila euro per il funzionamento della sua struttura commissariale? E’ molto strano, dal momento che si legge chiaramente, come ho evidenziato anche nel corso dell’audizione in commissione parlamentare Agricoltura, senza ottenere risposta, nella tabella del Piano degli interventi da lui predisposto e che riporta la ripartizione generale dei costi, alla voce “altri costi a sostegno delle azioni a livello regionale e nazionale: costi di funzionamento della struttura”, 800mila euro per il 2025, 1,2 milioni per il 2026.

Se questa previsione risulta sovradimensionata, bene, ottimo. Significa che si liberano delle risorse che sarà opportuno destinare a interventi efficaci a sostegno delle imprese di acquacoltura e pesca devastate dall’emergenza granchio blu. Se è così, ben venga. Ma ci venga spiegato che è così, perché, in merito, nessuna buona notizia a oggi è purtroppo arrivata.

Non solo: noto con rammarico che la conferenza stampa convocata con ben due assessori regionali, due sindaci e un vicesindaco a “supportare” le ragioni del commissario, di fatto non abbia risposto, per esempio, alle istanze che vengono avanzate da mesi dai pescatori, in termini di sospensione – non certo esenzione – dell’obbligo del versamento dei contributi previdenziali; né, tantomeno, è arrivata alcune replica alle osservazioni che arrivano da chi, come i pescatori, conosce bene il territorio e la realtà dell’emergenza granchio blu e, quindi, invita a ripensare alcune spese, pure indicate nella solita tabella, che non appaiono avere alcuna ragion d’essere.

Pensiamo, solo a titolo di esempio, ai 200mila euro per il “noleggio dei natanti”. A cosa servono? I pescatori e chi frequenta le lagune ne sono già dotati. O ai 100mila euro per i “monitoraggi” della presenza del granchio blu. Che senso hanno, quando ormai bastano poche ore per pescare centinaia di quintali di crostacei? E, ancora, parliamo dei 120mila euro per un “osservatorio sulla cattura” del tutto inutile, poiché da mesi ormai i pescatori si occupano della cattura e dello smaltimento. Anche su questo, nessuna risposta.

Si continua a dipingere la situazione come tutto sommato “gestibile”, laddove hanno chiuso ormai circa 600 partite Iva ed altre purtroppo sono in via di chiusura. Lo stesso commissario, poi, parla di allevamenti devastati e di presenza di vongole azzerata. La situazione è, semplicemente, drammatica. E non solo a livello economico, ma anche a livello sociale. E quelle possibilità di commercializzare il granchio in altri mercati, pur con una redditività bassa e non paragonabile a quella delle vongole, non sono frutto dell’azione della struttura commissariale, ma dell’iniziativa di cooperative e consorzio che, compreso di essere di fatto soli, si sono rimboccati le maniche e hanno agito per conto loro.

Invece di chiudersi nelle stanze istituzionali, senza aprire al dialogo e al confronto, per descrivere un mondo che non c’è, si vada tra chi sta vivendo una situazione drammatica, che neanche di fronte all’evidenza viene riconosciuta, e lo si ascolti! Perché, purtroppo, alle passerelle dei ministri abbiamo già assistito. E non sono servite a nulla.

*deputata Pd

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