Politica
1 Agosto 2025
Il consigliere regionale del Partito Democratico: "Occasione mancata. Serve una visione moderna e integrata"

Salute mentale, Costa (Pd): “Il Piano nazionale va rivisto con il contributo degli psicologi”

di Redazione | 2 min

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“Il Piano di Azione per la Salute Mentale 2025-2030 presentato dal Ministero rappresenta un’occasione mancata. Invece di rispondere alle sfide attuali con una visione ampia e integrata, rischia di riproporre un modello centrato quasi esclusivamente sulla psichiatria, lasciando ai margini il fondamentale contributo degli psicologi e delle reti territoriali”.

Lo dichiara Andrea Costa, consigliere regionale del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna, intervenendo nel dibattito sollevato dalle critiche espresse dalle principali associazioni del settore.

“Condivido le preoccupazioni espresse dall’Aupi (Associazione Unitaria Psicologi Italiani) e da numerosi professionisti del settore – afferma Costa -. Il Piano, così com’è stato trasmesso, mostra confusione tra ruoli e competenze, manca di una reale integrazione tra i diversi attori e attribuisce impropriamente ai consultori familiari funzioni giudiziarie che nulla hanno a che fare con la loro vocazione sanitaria e preventiva”.

“È necessario correggere la rotta – prosegue – e restituire allo psicologo il ruolo che gli spetta: figura centrale nella presa in carico precoce, nella prevenzione del disagio e nella costruzione di percorsi di supporto personalizzati. Oggi più che mai, di fronte a un aumento dei casi di disagio psicologico, depressione e disturbi legati all’isolamento sociale, abbiamo bisogno di una sanità mentale realmente territoriale, multidisciplinare, capace di leggere i nuovi bisogni”.

Costa sottolinea infine la necessità di una maggiore attenzione anche alla formazione: “Il percorso universitario e post-universitario degli psicologi deve essere rafforzato, non marginalizzato rispetto a quello degli psichiatri. Senza un adeguato riconoscimento delle competenze, rischiamo di lasciare il sistema privo di strumenti fondamentali per funzionare in modo efficace”.

“Chiederemo alla Regione Emilia-Romagna di farsi parte attiva nel sollecitare una profonda revisione del Piano nazionale – conclude Costa – perché la salute mentale merita un impianto moderno, equo e rispettoso di tutte le professionalità coinvolte. Tornare indietro non è un’opzione”.

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