Lagosanto. Un consiglio comunale “triste e breve”. Così Andrea Pambianchi, esponente del gruppo di minoranza “Lagosanto che si muove”, ha descritto la seduta consiliare di mercoledì scorso a Lagosanto. Un incontro in cui, a suo dire, “il fattore umano è stato ignorato” in favore del “freddo articolo di regolamento comunale”, impedendo la discussione di una mozione urgente sulla crisi di Gaza.
Pambianchi denuncia con forza l’assenza della proposta all’ordine del giorno, nonostante fosse stata presentata “circa 40 giorni fa”. La motivazione fornita dall’amministrazione? “Nel regolamento vi è un articolo che inibisce l’inserimento di mozioni, interpellanze, etc., quando in Odg si deve discutere di bilancio”. Una risposta che la minoranza definisce “bella e confezionata”, ma che non basta a giustificare il mancato confronto su un tema politico “delicato” e di drammatica attualità.
Il consigliere rivendica il valore simbolico della mozione: “Non aveva la pretesa di andare ad arrestare quel criminale di Netanyahu e i suoi giullari, ma impegnava la giunta a dire che il governo israeliano oggi è da criminalizzare, con tutte le nostre forze, per quel che sta facendo”.
Nel suo intervento, Pambianchi critica non solo l’amministrazione comunale ma anche il silenzio istituzionale più ampio: “Che i politici italiani sono inadeguati nella gestione di questa crisi e con quel paese noi oggi non vorremmo più averci a che fare”.
Non è la prima volta che la minoranza si scontra con l’indifferenza simbolica dell’ente: “Qualche consigliko fa abbiamo fatto inserire in Odg una mozione per fare sventolare la bandiera della pace sopra il municipio… la mozione è stata bocciata e la bandiera è rimasta appesa solo a casa nostra”.
Lo sfogo si conclude con amarezza e disillusione: “Ci hanno risposto che probabilmente la mozione verrà inserita al prossimo consiglio, dopo le ferie d’agosto… magari in settembre, quando di quel popolo probabilmente non ci saranno rimasti che i vestiti stracciati da fame e fatica di vivere”.
Ma il messaggio finale è chiaro e deciso: “Noi da dietro i paraventi di questo marciume generale, cercheremo sempre di essere dalla parte del più debole e indifeso. Queste sono le regole che ci distinguono dall’essere disumani”.
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