Attualità
1 Agosto 2025
Individuate 80 misure concrete per integrare il Piano Unesco

Conclusa la “staffetta” climatica del progetto europeo ‘Campus’

di Redazione | 4 min

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Tre laboratori, tre scenari territoriali, oltre 80 proposte di azione, si sono svolti dal 17 al 21 luglio. Si è concluso con successo il ciclo di Living Labs coordinato dal Comune di Ferrara nell’ambito del progetto europeo Interreg Campus – Climate Adaptation Plans for Unesco Sites, un’iniziativa volta a sviluppare misure condivise per informare il piano di adattamento climatico del sito Patrimonio Mondiale: “Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po”.

La sfida? Scomporre la complessità del territorio per poterla ricomporre insieme, attraverso un percorso di confronto operativo e creativo tra istituzioni, tecnici, cittadini, enti locali e portatori di interesse.

I laboratori, che hanno coinvolto attivamente oltre 50 stakeholders e 35 enti e organizzazioni, si sono svolti in tre luoghi rappresentativi del sito Patrimonio Mondiale ciascuno dedicato a un diverso scenario:

  • La città che si adatta (Porta Paola – 17.07.25): affrontando temi legati a isole di calore, piogge intense, allagamenti e gestione del patrimonio edilizio nel centro storico.
  • Il sogno fertile (Villa Mensa – 18.07.25): concentrandosi sul paesaggio agricolo, le DelizieEstensi, la siccità e la tutela dei suoli rurali.
  • L’acqua che (da cui ci) proteggiamo (Delizia di Fossadalbero – 21.07.25): esplorando il sistema delle acque, i rischi idraulici e il rapporto con il grande fiume Po.

Il percorso dei Living Lab, curato e facilitato da Farah Makki, per conto del Comune di Ferrara, ha previsto 10 gruppi tematici attivi per un totale di 12 ore di lavoro collaborativo (3 diesplorazione e 9 di co-creazione), generando più di 80 misure concrete da integrare nel futuro Piano di Adattamento Climatico del sito, principale risultato del progetto, con orizzonte 2026.

Attorno ai tavoli si sono ritrovati soggetti tecnici e istituzionali come il Consorzio di Bonifica, l’Autorità di Bacino del Po, Aipo, Arpae, l’Università di Ferrara, la Provincia di Ferrara, consulenti del contratto di area umida per il Po di Volano, l’allargamento del Mab Unesco, accanto a realtà del terzo settore e della cultura tra cui Plastic Free Odv, Cds Cultura, Consorzio Wunderkammer, Università Iuav di Venezia. Il Comune di Ferrara ha partecipato con i propri uffici Ambiente, Urbanistica, Verde, Unesco, Progetti Europei e Infrastrutture.

L’obiettivo non era solo raccogliere proposte, ma costruire un linguaggio comune, superando barriere disciplinari e creando uno spazio di confronto reale tra visioni diverse.

Un grande “tabellone di gioco”, utilizzato come strumento di facilitazione, ha permesso di visualizzare criticità, proposte e priorità. Ogni “occhio” rappresentava un problema identificato, ogni “gettone” una misura condivisa: una metafora concreta di come il territorio possa essere letto, discusso e trasformato collettivamente.

Alcuni contributi emersi durante i laboratori raccontano di un territorio che si interroga profondamente sul proprio futuro:

  • La necessità di trasformare il Po in una risorsa multifunzionale, invece che in una barriera;
  • La proposta di “paesaggi spugna” per gestire meglio le acque e il rischio alluvioni;
  • L’idea di integrare le cortine murarie e i portici del centro storico nel sistema di ventilazione urbana per mitigare gli effetti delle ondate di calore;
  • La necessità di promuovere la consapevolezza che anche piccoli gesti quotidiani, come la dispersione dei mozziconi di sigaretta, possono influire sui sistemi di drenaggio urbano;
  • L’introduzione del concetto di “vincoli di affezione” a sostegno di una nuova relazione tra comunità e paesaggio idrico e culturale.

Il prossimo passo. I risultati di questo percorso partecipato saranno ora oggetto di una fase di sistematizzazione e analisi, con l’obiettivo di integrare le misure emerse nel Piano di Adattamento Climatico del sito Unesco di Ferrara entro il 2026, in continuità con la visione europea promossa dal peogetto Campus.

“Con il progetto Campus, Ferrara ha dimostrato ancora una volta di saper interpretare le sfide ambientali come occasioni di innovazione e collaborazione. I Living Labs hanno rappresentato un esercizio concreto di partecipazione, dove soggetti diversi hanno costruito insieme una visione di futuro per il nostro territorio Unesco. Il valore aggiunto di questo percorso sta nella sua capacità di trasformare l’ascolto in proposta, e la complessità in azione. È da progetti europei come questo che nascono strumenti concreti per rendere le nostre città più resilienti e consapevoli”, afferma il vicesindaco Alessandro Balboni con delega ai Progetti Europei.

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