Se l’altro è il mio nemico…. vi porteranno in guerra
Per fare la guerra ci vuole un nemico! Se la guerra a qualcuno conviene il nemico si costruisce
Per fare la guerra ci vuole un nemico! Se la guerra a qualcuno conviene il nemico si costruisce
Intervengo per sottolineare per l’ennesima volta (e lo farò fino a che sarò consigliera) che quando si illustra un bilancio, ovvero una serie di numeri che riguardano i soldi pubblici, sia per chiarezza di esposizione che per trasparenza politica, data la potente digitalizzazione vantata dall’amministrazione comunale, saggio sarebbe proiettare il documento alla pagina di cui si discute e magari, perché no qualche tabella riassuntiva con grafici riepilogativi di quanto si va raccontando
C’è uno strano rapporto che lega gli eletti e gli elettori di destra: si chiama paura. Gli eletti hanno paura di non riuscire a convincere i propri elettori della bontà delle proprie leggi e impongono ogni due per tre la fiducia nel voto al Parlamento e gli elettori di destra sono così imbottiti di paure da credersi perseguitati
Sentire dalla bocca di un Ministro della “Repubblica democratica fondata sul lavoro” - art.1 della Costituzione su cui ha giurato - l’invito esplicito a disertare il voto referendario è la cifra distintiva di coloro che approfittano della democrazia
Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.
Non ho le competenze. Testuale! L’imbarazzante ammissione è venuta dal consigliere di Fratelli d’ Italia Andrea Ferrari, mandato probabilmente allo sbaraglio a sostenere una posizione a dir poco insostenibile.
Le competenze che gli mancano sono quelle di decidere tra la vita e la morte, come ha ben riassunto il consigliere Fabio Anselmo nel suo intervento a sostegno della mozione che ho presentato – a nome del Movimento 5 Stelle – in difesa della legge 185/90, la quale vieta l’esportazione e in generale il commercio di armi o di altre componenti affini nei paesi in guerra soprattutto quando siano – come nel caso di Israele – parte attaccante e oggetto di condanne dagli organismi internazionali. In altre parole è come se inviassimo armi alla Russia invece che all’Ucraina. Molto semplice no?
La legge 185/90, che l’avvocato Andrea Ferrari dovrebbe essere in grado di decodificare visto la professione che svolge, prevede che ogni anno sia inviata al Parlamento una Relazione generale dai Ministeri della Difesa e degli esteri circa lo stato delle importazioni ed esportazioni di armi che il nostro Paese ha in essere.
Nel 2024 le aziende italiane hanno esportato armamenti per un valore di 6,5 miliardi con un incremento del 35% che era già in aumento del 18% sull’anno precedente. Un trend decisamente in crescita dentro al quale rientrava, fino al 2023, anche Israele, verso cui le esportazioni sono state bloccate proprio in forza della legge 185 che la Destra, cui il Fratello Ferrari appartiene, vuole modificare.
In particolare si è già agito in Senato per abrogare il comma 4 dell’art.27 in base al quale la citata Relazione annuale deve prevedere anche un capitolo sugli Istituti di credito operanti nel territorio italiano attivi nell’importazione, esportazione e transito di armamenti sulla base dei dati trasmessi dal Ministero dell’economia e delle finanze, derivanti dalla sua attività di raccolta delle comunicazioni.
Si sa che seguendo i soldi si arriva sempre al bandolo della matassa. Quella matassa che gli interventi legislativi in corso alla Camera vorrebbero semplificare togliendo la possibilità di controllo della cittadinanza sul commercio statale di armi.
Proprio la mobilitazione delle Rete Italiana Disarmo, che conta oltre 200 associazioni dell’intero spettro “politico” italiano e della Banca Etica, unica banca non armata, ha impedito finora alla Camera il l’ approvazione dello stravolgimento della legge 185/90, a suo tempo approvata in ossequio all’art 11 della Costituzione, quello che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
Dopo aver pianto lacrime di coccodrillo in Consiglio sullo stato dei poveri bambini palestinesi la maggioranza, che aveva cercare di posticipare la discussione sine die della mozione, dopo aver approvato a suo tempo una mozione in cui comunque dice di volere chiedere al Governo il riconoscimento dello Stato di Palestina, dopo essersi fatta portavoce delle felicitazioni al nuovo Pontefice il quale ha esordito parlando di pace disarmata e disarmante, si esprime compatta in un voto contrario alla mozione che chiede di difendere l’unica legge che ci impedisce di avere un coinvolgimento diretto nella guerra d’Israele.
Una guerra che perfino le ONG israeliane e Trump stesso non esitano a definire inaccettabile per le condizioni ormai inequivocabili di sterminio.
La maggioranza non ha le competenze per valutare se sia opportuno impedire di inviare armi ad Israele!
La minoranza le competenze invece le ha e ha votato compatta la mozione dal titolo BASTA MERCANTI DI ARMI:SALVIAMO LA LEGGE 185.
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