Comacchio. Il tetto dell’ex falegnameria della Manifattura dei Marinati è crollato nella notte tra il 28 e il 29 luglio a Comacchio. Un edificio eretto un centinaio di anni fa, parte integrande della tradizione e della storia della cittadina lagunare.
“È stata lasciata crollare, come altri edifici come la friggitoria – scrive Sandra Carli Ballola (La Citta Futura) -. È l’ex falegnameria dell’Azienda Valli, presso i Marinati di Comacchio. Il nostro patrimonio storico ambientale è abbandonato, a che serve il Parco del Delta? E soprattutto il proprietario il Comune di Comacchio, la cui amministrazione è stata eletta per tutelare i nostri beni”.
Lungo il comunicato del segretario del Pd Michele Farinelli: “A Comacchio crollano i tetti, e con loro crolla anche un pezzo della nostra storia. Le immagini parlano da sole: muri che cedono, travi spezzate, un patrimonio lasciato all’incuria. È la fotografia di un abbandono che non possiamo più permetterci”.
“Mentre ciò che rappresenta la memoria materiale della nostra comunità si sbriciola, qualcuno è impegnato in ben altro – prosegue -: si moltiplicano le manovre, i posizionamenti, i cambi di casacca in vista delle elezioni. È un triste copione già visto, dove la rincorsa alla candidatura personale conta più della cura del territorio”.
“Quando crolla una edificio storico – conclude il dem -, non crolla solo un edificio. Crolla un pezzo della nostra identità. E se la politica non se ne accorge, è la politica che ha smesso di servire la comunità”.
A rispondere ai due esponenti di opposizione sono il sindaco Pierluigi Negri e l’assessore competente Antonio Cardi: “Fantastico! – dicono – Gli stessi esponenti politici che attaccano l’Amministrazione tacciandola di mancanza di programmazione riguardo al recente crollo della falegnameria sono sempre lo stesso persone che nel maggio del 2023 hanno boicottato con ogni forma e mezzo possibile, anche sulla stampa (andate a vedere gli articoli del 10 maggio 2023) il progetto complessivo di recupero del comparto avviato dal Parco del Delta in accordo con il Comune di Comacchio”.
“Il progetto – spiegano – è stato quindi ridimensionato limitandolo al solo edificio della Manifattura, escludendo tutte le altre pertinenze del comparto e il progetto sta funzionando. Da quel momento in poi il Parco ha comunque cercato i finanziamenti per mettere in sicurezza l’edificio, che, secondo una stima in loro possesso ammonta ad un 1 milione di euro, a fronte degli importi finanziabili dai bandi a cui si poteva accedere che non superavano i 300mila euro”.
“L’edificio – concludono – lo stiamo mettendo in sicurezza e saranno eseguiti ulteriori accertamenti. Ricordiamo ai nostri cittadini che gli stessi esponenti politici che attaccano l’Amministrazione di Comacchio sono gli stessi esponenti che sostengono da sempre il governo dell’Emilia-Romagna che attribuisce al Parco Delta del Po un finanziamento pari a 16 euro per ettaro, contro gli oltre 63 euro ai Parchi della Romagna, gli oltre 45 dei Parchi dell’Emilia Orientale, gli oltre 32 euro dell’Emilia Occidentale e i 22 dell’Emilia Centrale”.