Come previsto, la decisione di procedere con la gara per affidare la gestione del servizio rifiuti è arrivata con il voto del Consiglio comunale di lunedì 28 luglio. Si è così concluso il blitz estivo voluto dall’Amministrazione comunale, con una discussione di carattere decisionale di soli 4 giorni ( la Commissione consiliare svolta il 24 luglio e ieri, appunto, il Consiglio comunale) in piena estate, con una modalità classica di chi vuole far passare sotto silenzio una scelta importante.
Non ha alcuna giustificazione tale modalità, visto che non c’era nessuna scadenza definita ed erano passati più di 7 anni dalla scadenza della concessione ad Hera, finita al termine del 2017. Tanto più – o forse anche per questo- che la petizione promossa da Forum Ferrara Partecipata e Rete Giustizia Climatica che chiedeva un percorso di coinvolgimento dei cittadini nella definizione di tale scelta doveva ricevere una risposta entro la metà di settembre.
Siamo, invece, stati messi di fronte ad una forzatura, una dimostrazione di arroganza, a maggior ragione se si guardano le debolezze delle poche motivazioni fornite per approdare alla decisione di passare per la gara e non procedere alla ripubblicizzazione del servizio.
Nel corso della discussione, sono emerse, in particolare, due argomentazioni ritrite e senza fondamento, La prima, sostenuta dalla maggioranza, è che il “costo” della pubblicizzazione sarebbe troppo alto: peccato che nessuno, tra chi l’ha detto, si sia misurato con il fatto che l’investimento, non il costo, per la pubblicizzazione ammonta a 4-5 milioni di €, risorse assolutamente reperibili con le riserve di utili di Ferrara Tua o con la vendita parziale di azioni Hera in possesso del Comune, mentre con la messa a gara, i cittadini ferraresi pagheranno, nell’arco di 15 anni, al soggetto gestore privatistico una tassa di più di 10 milioni di €.
Il secondo argomento, avanzato anche dal gruppo consiliare PD, che l’ha portato ad un incomprensibile voto favorevole, è che la gara, se costruita con determinate caratteristiche e vincoli, consentirebbe di costruire un meccanismo concorrenziale tra i vari soggetti gestori che vi partecipano e essere orientata in una direzione utile per i cittadini.
Ignorando che il soggetto uscente, Hera, è quello maggiormente favorito, visto che non andrebbe incontro al dover risarcire gli oneri derivanti dagli investimenti non ancora ammortizzati, e, in ogni caso, che le grandi multiutility si sono già attrezzate per spartirsi il mercato e che Hera è il “soggetto deputato” per gli affidamenti nella parte centrale e orientale dell’Emilia-Romagna, mentre Iren è quello che è “destinato” per gli affidamente nei territori occidentali della regione.
Abbiamo, invece, apprezzato la contrarietà nelle argomentazioni e nel voto da parte del gruppo consiliare Civica Anselmo, del gruppo consiliare M5S e di quello de La Comune di Ferrara ( annunciato con un intervento scritto, causa assenza della consigliera Zonari per motivi familiari).
In ogni caso, continueremo a seguire la vicenda della gara e dei “vincoli” che saranno inseriti. Soprattutto, andremo avanti nella nostra battaglia per la ripubblicizzazione dei servizi pubblici: infatti, dopo il servizio rifiuti, alla fine del 2027, andranno in scadenza le concessioni del servizio idrico sia nel Comune di Ferrara che nell’Alto Ferrarese ( dove la gestione attuale è di Hera), sia nei Comuni del Basso Ferrarese ( dove la gestione è affidata a CADF, azienda a totale capitale pubblico).
Alla fine del 2027, secondo la normativa attuale, si dovrà costituire un’unica azienda sull’intero bacino provinciale. Chiediamo sin d’ora a tutti i soggetti interessati: “Si vorrà continuare sulla strada della privatizzazione, sapendo che ciò significherà mettere da parte l’esperienza di un’azienda pubblica come CADF e lo si farà sul tema dell’acqua, bene comune per eccellenza, oppure si intenderà finalmente procedere alla completa ripubblicizzazione del servizio idrico?” Ovviamente, la nostra risposta è chiara, ma sarà importante che le varie realtà istituzionali, politiche e sociali inizino a pronunciarsi sulla questione.
FORUM FERRARA PARTECIPATA
RETE GIUSTIZIA CLIMATICA FERRARA
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