La Regione si adoperi per evitare una dismissione del centro LyondellBasell di Ferrara. A chiederlo, in un’interrogazione sono Simona Larghetti (Avs, prima firmataria) e Paolo Calvano (Pd).
“LyondellBasell è uno dei principali gruppi mondiali nel settore delle plastiche e dei prodotti chimici, con uno dei suoi poli più strategici situato a Ferrara. Il sito ferrarese rappresenta il più grande centro LyondellBasell al mondo per lo sviluppo e la produzione di catalizzatori Ziegler-Natta, nonché uno snodo di eccellenza nella ricerca applicata grazie al Centro “Giulio Natta”, con oltre 900 tra dipendenti diretti e contrattisti. Il sito ferrarese genera un impatto economico significativo stimato in un valore del prodotto vicino al miliardo di euro all’anno, rappresentando un asse industriale cruciale non solo per Ferrara, ma per l’intero sistema produttivo regionale”, spiegano i due consiglieri per i quali “la produzione di polimeri (in particolare polipropilene) e catalizzatori a Ferrara è destinata ad applicazioni nei settori medicale, automobilistico, tessile, alimentare, edilizio, e rappresenta una punta avanzata dell’industria chimica italiana. La stampa locale ha dato notizia di un nuovo piano di tagli e razionalizzazione annunciato da LyondellBasell a livello europeo, che prevede una riduzione del 10% sui costi globali della ricerca. Secondo quanto riportato dalle rappresentanze sindacali, tale piano si tradurrebbe in una riduzione di 3,5 milioni di dollari proprio nel sito di Ferrara, con conseguenze quali: il congelamento delle collaborazioni con le università, la sospensione degli investimenti in nuove apparecchiature, il blocco delle assunzioni e degli avanzamenti di carriera”.
Viene inoltre segnalato il rinvio al 2027 del progetto “sbottigliamento” Sf5 e tagli alla manutenzione, con il rischio di indebolire ulteriormente il sito sul piano produttivo.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quali informazioni ufficiali siano state acquisite dalla Regione in merito al piano annunciato da LyondellBasell e al suo impatto sul sito produttivo e sul Centro Ricerche “Giulio Natta” di Ferrara e e se siano già state attivate interlocuzioni istituzionali con la direzione aziendale, le rappresentanze sindacali o il Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.
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