Attualità
28 Luglio 2025
Con oltre cinquanta minuti assordanti i presenti hanno voluto ricordare e dire stop alla tragedia che stanno vivendo 2 milioni di palestinesi

“Basta barbarie a Gaza”. In 500 davanti alla Cattedrale

di Pietro Perelli | 3 min

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Gaza muore di fame e Ferrara ha deciso di “disertare il silenzio” riunendosi in piazza della Cattedrale. Cinquecento persone hanno accolto l’appello del vescovo Gian Carlo Perego: “Insieme gridiamo basta a questa barbarie – aveva detto -, che non rispetta neppure le regole della guerra, ma uccide tutti indistintamente. Suoniamo le nostre campane per la pace”. Un appello che si era inserito nella chiamata del movimento internazionale “L’ultimo giorno di Gaza – L’Europa contro il genocidio”, che ha invitato a disertare il silenzio e a far sentire la propria voce attraverso ogni mezzo possibile.

E proprio intorno alle campane si sono ritrovati alle 22 di domenica sera tantissimi ferraresi, alcuni con in mano un mestolo, una pentola o dei coperchi, altri con dei fischietti, dei flauti o altri strumenti a percussione e hanno iniziato a suonare, a farsi sentire, a fare rumore. Lo hanno fatto per dire, simbolicamente, che Gaza non è sola ma anche per denunciare la condizione disumana in cui sono costretti a vivere milioni di palestinesi. Nelle ultime settimane 127 persone sono morte per malnutrizione, di queste 85 erano bambini. Due milioni sono gli sfollati, la totalità della popolazione che vive in una striscia di terra lunga 40 km e larga 8. A fine maggio i morti dall’inizio del conflitto erano oltre 55mila ma uno studio di The Lancet sostiene che potrebbero essere il 40% in più. I feriti invece si stimano intorno al 10% di una popolazione ormai ridotta allo stremo.

Cinquanta minuti di rumore incessante fermati un istante dai campanari per ricordare la “solennità” del momento e poi ripresi al grido di “free, free Palestine”. Diverse sono le bandiere rosse, bianche, verdi e nere, insieme a queste ne sventola qualcuna della Pace e sulle spalle di alcuni trampolieri anche quella Ucraina. Ci sono anche loro, alcune ragazze e ragazzi, che camminano tra la folla in trampoli per ricordare anche il conflitto che sta devastando il loro Paese.

Cinquanta minuti ai quali hanno partecipato associazioni cattoliche e laiche, dall’Agesci a Link passando per Cittadini del Mondo, il Cds e Arci. Accanto a loro il vescovo Perego oltre Sergio Golinelli (Sinistra Italiana) e Andrea Firrincieli (La Comune di Ferrara) che sono stati tra i primi promotori. Era presente il Pd con, tra gli altri, Paolo Calvano e la segretaria comunale Giada Zerbini, il Movimento 5 Stelle con la consigliera Marzia Marchi e il coordinatore Paride Guidetti. Tra la folla anche esponenti di Cgil e Uil con i segretari Veronica Tagliati e Massimo Zanirato.

Tutti insieme per partecipare a un gesto simbolico con cui collettivamente si è voluto portare l’attenzione sulla crisi umanitaria in corso, una crisi che sempre più esperti non esitano a definire genocidio.

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