Un suono forte, corale, che attraversi le mura della città e giunga idealmente fino a Gaza. Questo il cuore dell’iniziativa che si svolgerà domenica 27 luglio alle ore 22 in piazza della Cattedrale di Ferrara, e a cui sono invitati tutti i cittadini: suonare le campane, fischiare, battere le pentole, accendere una luce, per denunciare la guerra e chiedere la pace.
L’iniziativa si inserisce in un movimento internazionale intitolato “L’ultimo giorno di Gaza – L’Europa contro il genocidio”, che invita a disertare il silenzio e a far sentire la propria voce attraverso ogni mezzo possibile. Un gesto simbolico e collettivo per rompere l’indifferenza e richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla crisi umanitaria in corso.
A sostegno dell’appello si è unito anche l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego, che in un comunicato ufficiale ha esortato le comunità cristiane a partecipare con convinzione: “A Gaza, come ha ricordato Papa Leone XIV, stiamo assistendo a una barbarie che non risparmia le persone – bambini, anziani, famiglie – e i luoghi di vita – case, ospedali, scuole, chiese. Insieme gridiamo basta a questa barbarie, che non rispetta neppure le regole della guerra, ma uccide tutti indistintamente. Suoniamo le nostre campane per la pace”.
Un messaggio forte, quello dell’arcivescovo, che richiama il dovere morale delle coscienze, religiose e laiche, di non restare neutrali di fronte al dolore e all’ingiustizia. Le parole del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, rilanciate nella locandina dell’iniziativa, ne sono il riflesso: “Mi chiedete di restare neutrale. Come si fa? È impossibile, la situazione a Gaza è disumana!”
L’invito è dunque a fare rumore, a farsi sentire, nelle piazze e sulle spiagge, dai balconi, dalle chiese, perfino sui social, per dire a Gaza: “Non siete soli”.
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