Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto di monitoraggio dei luoghi di privazione della libertà personale da parte delle forze di polizia in Emilia-Romagna, tenutasi nelle scorse settimane presso palazzo Hercolani a Bologna, la caserma di via Tassoni di Ferrara è stata indicata come esempio virtuoso per l’innovazione e la qualità delle sue camere di sicurezza.
Claudio Rimondi, comandante del Corpo di Polizia Locale Terre Estensi e invitato dalla Regione Emilia-Romagna come rappresentante dei Corpi di Polizia Locale, ha illustrato le caratteristiche innovative che rendono la struttura ferrarese un punto di riferimento nel panorama regionale. La caserma di via Tassoni è dotata di due camere di sicurezza, in cui gli arrestati transitano in attesa di giudizio per direttissima o di rilascio. Ogni camera di sicurezza è dotata di letto, servizi igienici, lavandino con acqua corrente e citofono, che permette all’arrestato di comunicare le proprie necessità al personale. Questa dotazione tecnologica comporta vantaggi operativi concreti, riducendo notevolmente le estrazioni di sicurezza in caso di necessità dell’arrestato. A garanzia di una corretta esecuzione delle procedure, tutti i locali sono dotati di sistema di videosorveglianza.
L’esempio virtuoso della caserma di via Tassoni di Ferrara dimostra come l’innovazione tecnologica e l’attenzione ai diritti fondamentali possano coesistere efficacemente, garantendo sia la sicurezza che il rispetto della dignità delle persone in stato di arresto. Rimondi ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione tra diverse amministrazioni, con un approccio di confronto sia preventivo che consuntivo e non solo di controllo successivo.
“Siamo orgogliosi che la caserma di via Tassoni sia stata riconosciuta come modello di eccellenza a livello regionale – ha commentato l’assessore alla Sicurezza Cristina Coletti – questo risultato rappresenta la conferma dell’impegno costante dell’amministrazione comunale nel garantire strutture all’avanguardia e nel rispetto dei diritti fondamentali. L’investimento in tecnologie moderne e in spazi adeguati non solo migliora l’efficienza operativa degli agenti, ma testimonia anche la nostra attenzione verso un approccio umano e rispettoso della dignità di ogni persona”.
L’iniziativa, che ha visto la presenza e l’intervento del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Riccardo Turrini Vita, è stata coordinata dal garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri in collaborazione con Anna Rita Di Vittorio dell’Ufficio del Garante nazionale e mira al monitoraggio sistematico delle camere di sicurezza presenti in tutto il territorio emiliano-romagnolo.
L’Emilia-Romagna, infatti, si configura come terza regione in Italia per transito di persone nelle camere di sicurezza, con circa 2.500 individui che passano annualmente dalle strutture in questione. Il progetto rappresenta la prima esperienza di collaborazione tra l’autorità di garanzia regionale e quella nazionale sul tema della tutela dei diritti delle persone private della libertà personale da parte delle forze di polizia.
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