Impegni sulla lunga distanza per gli atleti del Cus Ferrara triathlon che, in Italia e all’estero, hanno dato prova di coraggio e grande abnegazione.
In terra basca (Spagna), Davide Peschiaroli è stato protagonista nell’Ironman di Vitoria Gasteiz, sfidando un meteo incerto e quasi duemila triatleti provenienti da 84 Paesi, tra i quali molti professionisti di livello internazionale. Completati senza intoppi i 3,8km della frazione di nuoto nelle acque cristalline dell’embalse Ulibarri-Gamboa, l’atleta romano macina i 180km della seconda frazione in bici, uno splendido vallonato in mezzo a boschi e campagne, a una media di quasi 35km/h, conservando una buona dose di energie per l’ultimo terzo di gara. Qui però accade l’imprevedibile: al km 18 della maratona una delle due scarpe, studiate appositamente per la velocità in gara, cede e Peschiaroli è costretto a percorrere i restanti 24 km senza una suola. La determinazione, l’amore per il triathlon e un’ottima condizione fisica, frutto della competenza di coach Morelli, portano comunque l’atleta cussino al traguardo con il tempo di 10h26’25” che vale il 26° posto nella categoria M3 ed il 377° assoluto.
In campo nazionale è invece Devid Dainese a far brillare i colori del Cus all’extreme triathlon EagleXman (stesse distanze dell’Ironman ma con dislivelli al limite del proibitivo), disputatosi sulle bellissime montagne abruzzesi. Partito all’alba per la prima frazione di nuoto nel lago di Campotosto, il forte atleta giallonero rompe gli indugi nella parte a lui più congeniale, quella in bici, e termina in tempo record i 180km e i 3500mt di dislivello complessivo. L’ultima frazione di corsa di 42km con i suoi 2000mt di dislivello ed arrivo verticale a Campo Imperatore scoraggerebbe chiunque, ma Dainese non si fa vincere dalla stanchezza e la completa di slancio, grazie anche al supporto dell’amico Giona incaricato dell’assistenza in bici e nella corsa. Il tempo al traguardo di 16h54’20” consegna a Devid il 15° posto assoluto; sarebbe stato 9° se un distratto avversario non gli avesse sciaguratamente portato via la borsa con l’equipaggiamento da bici in zona cambio. Niente che possa scalfire comunque l’orgoglio di aver completato una delle gare di triathlon più dure al mondo che solo pochissimi atleti hanno il coraggio e la forza di fare.
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