di Giada Magnani
San Biagio. Avrà una estensione di 30 ettari e una potenza di 20 Mw, con in dotazione una potente cabina centralizzata. Il nuovo impianto di produzione energia elettrica a pannelli agrovoltaici sarà disposto su di una superficie che da via Pecora di Borgo Confina si sviluppa sino alla zona della Celletta, a San Biagio.
È questo in sostanza lo stato delle cose al centro di un incontro informativo organizzato martedì scorso nel giardinetto estivo del Bar Circolo Acli della piccola frazione di Argenta per fare il punto della situazione.
Ad organizzarlo in via Chiesa è stata l’associazione di tutela ambientale del territorio “TerreArgenta”, presieduta da Andrea Panizza, che ha illustrato in contorni del piano di cui però ancora non si conoscono i dettagli.
In paese non molti erano a conoscenza del provetto e per questo è stata organizzata l’iniziativa, per mettere il più possibile a conoscenza i cittadini riguardo ai lavori. Compreso nella discussione i possibili danni e gli smaltimenti eventualmente dovuti alla installazione della struttura.
Un’assemblea mirata anche alla raccolta di adesioni al neo sodalizio, che già conta una cinquantina di adesioni, ma con in vista un incremento del numero di adepti.
Obiettivo, come spiega in sostanza il presidente Panizza “vigilare sul rilascio delle concessioni ad esempio. Ma soprattutto fare da sentinella del territorio, unendo le forze con la politica e le istituzioni. Noi non siamo contro le fonti alternative di energia, ma le scelte non devono cadere dall’alto, senza preventive consultazioni e coinvolgimenti della popolazione. La gente deve averne notizia prima non dopo”. Un’affermazione che ha suscitati un plauso unisono.
“Vogliamo vederci chiaro, da subito e nei pregressi – ha chiosato Panizza – e per questo abbiamo deciso di affidarci a degli studi legali ben inseriti in questo contesto, tra verifiche e autorizzazioni. Un contesto tra l’altro dove sguazzano società finanziarie e multinazionali. Che con proposte oltremodo alettanti offrono anche 100 mila euro ad ettaro anziché 25.000”.
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