“Un risultato storico grazie alla mobilitazione dei lavoratori”. È il commento a caldo della Fiom a margine degli incontri a Roma, la mattina del 23 luglio al Ministero delle imprese e del made in Italy, per la firma del contratto integrativo aziendale tra Berco e i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil.
L’accordo, per la verità, era già stato raggiungo il giorno precedente e forse anche per questo era stato rimandato l’incontro previsto per il 16 luglio, per avere ancora qualche tempo per concludere la trattativa. Ora però manca un ultimo tassello, ciò che è stato concordato deve essere sottoposto a votazione tra i lavoratori. Una votazione che arriverà il 31 luglio a seguito delle assemblee in cui le Rsu e i sindacati esporranno l’accordo.
“Con l’accordo odierno – ha dichiarato il ministro Adolfo Urso – stiamo mantenendo tutti gli impegni assunti per sostenere il rilancio di Berco e tutelare i suoi lavoratori. Dopo il ritiro della procedura di licenziamento collettivo avvenuto lo scorso aprile, questo nuovo passo offre una prospettiva di stabilità, avviando un processo di riqualificazione degli stabilimenti e di valorizzazione delle competenze presenti”.
“L’accordo sul contratto integrativo raggiunto – ha commentato l’assessore al Lavoro della Regione Emilia Romagna Giovanni Paglia presente all’incontro -, è una buona notizia e conferma la positività del percorso avviato con l’intesa firmata ad aprile. Si tratta di un passo che mette le basi per il rilancio industriale di Berco, che è sempre stato e rimane il nostro obiettivo fondamentale”.
“Il destino di questa fabbrica – dicono Loris Scarpa a coordinatore Siderurgia per la Fiom-Cgil nazionale, Stefano Bondi, segretario generale Fiom-Cgil Ferrara e Massimo Baggio della Segreteria Fiom-Cgil di Treviso – sarebbe stato già segnato senza la mobilitazione dei lavoratori. Gli accordi dimostrano che non si costruisce nulla senza il loro coinvolgimento”.
Un impegno che li ha visti scioperare per quasi 400 ore dopo che nell’ottobre del 2024 era iniziata la vertenza con la dichiarazione da parte dell’azienda di 550 esuberi, 480 a Copparo e 70 nello stabilimento di Castel Franco Veneto. Lo scorso 10 aprile si era raggiunto un accordo per scongiurare 247 licenziamenti dopo che quasi altrettanti operai avevano scelto la via delle dimissioni volontarie.
Stando a quanto comunicato dai sindacati sono stati concordati gli istituti economici che saranno validi per i prossimi tre anni e rispetto al precedente viene salvaguardata l’intera parte normativa. In più, per i turni più disagiati, vengono istituite le 30 ore settimanali a parità di salario. Si tratta di una prima volta e consente di salvaguardare ulteriori 70 posti di lavoro.
“Tra gli strumenti innovativi previsti dalla piattaforma – aggiunge Roberto Girotto rsu Fim Cisl in Berco – sono presenti Metapprendo, strumento di formazione continua volto alla crescita delle competenze individuali ed un nuovo schema di turnazione sperimentale di 5 giorni lavorativi da 6 ore, retribuiti come 40 ore settimanali, per favorire la conciliazione vita-lavoro”.
“Dopo aver evitato i licenziamenti unilaterali – hanno dichiarato Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Alberto Finessi, segretario Uilm Ferrara – ed aver adattato gli istituti integrativi aziendali, alle attuali condizioni economiche e finanziarie di Berco, adesso siamo tutti impegnati nel rilancio industriale per creare una nuova prospettiva”.
Impegnato in questo rilancio anche il Ministero che ha comunicato come per il sito Berco di Copparo, stia esplorando la possibilità di aprire opportunità produttive in altri mercati anche con produzioni diverse da quelle tradizionali quali componenti e sistemi sottocarro di macchine movimento terra cingolate. Un prossimo incontro di monitoraggio a seguito della consultazione tra i dipendenti è previsto per il 29 settembre con l’obiettivo di analizzare l’attuazione del rilancio industriale. Nell’occasione, dicono Gambardella e Finessi, “chiederemo aggiornamenti di eventuali riflessi su Berco della riorganizzazione in corso di Thyssenkrupp”.
“Accogliamo – ha fatto sapere con una nota il senatore del Moviemento 5 Stelle Marco Croatti – con favore l’apertura a interlocuzioni con player di alto livello. È cruciale che si passi dalle intenzioni ai fatti, dobbiamo garantire che l’attività sul territorio non solo si mantenga, ma si sviluppi e si rafforzi con nuove identità produttive”.
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