Politica
23 Luglio 2025
I tre consiglieri hanno presentato una interpellanza urgente per chiedere chiarezza e interventi immediati

La chimica ferrarese preoccupa Anselmo, Poli e Fiorentini

di Redazione | 2 min

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«Siamo fortemente preoccupati per il futuro del sito produttivo e del Centro Ricerche LyondellBasell di Ferrara, una realtà strategica non solo per l’economia cittadina, ma per l’intero sistema industriale regionale e nazionale». Così Fabio Anselmo, Leonardo Fiorentini e Arianna Poli, consiglieri comunali della Lista Anselmo Sindaco, commentano la presentazione di una interpellanza urgente sul destino dell’industria chimica ferrarese.

Nel documento, i tre consiglieri denunciano il rischio di un progressivo disimpegno da parte delle aziende insediate nell’area del petrolchimico estense, a partire proprio da Basell, che ha annunciato un taglio del 10% dei costi globali della ricerca, con una ricaduta di 3,5 milioni di dollari sul sito ferrarese. Un colpo potenzialmente devastante per il Centro “Giulio Natta”, fiore all’occhiello della chimica italiana, e per centinaia di lavoratrici e lavoratori.

«Le notizie di blocco delle assunzioni, congelamento delle collaborazioni universitarie e sospensione degli investimenti – spiegano i firmatari – vanno lette insieme al rinvio del progetto Sf5 e alla riduzione della manutenzione: segnali evidenti di un disinvestimento strutturale nel sito di Ferrara che paga l’abbandono da parte della multinazionale di una visione industriale dei processi produttivi a vantaggio della loro finanziarizzazione».

Secondo i tre consiglieri, preoccupa anche «l’apparente disinteresse da parte dell’Amministrazione comunale, che di fronte al grido d’allarme dei sindacati e al malcontento crescente tra i lavoratori, sembra continuare a voltarsi dall’altra parte».

L’interpellanza chiede chiarimenti su quanto l’Amministrazione sappia e stia facendo, e propone l’avvio urgente di un tavolo istituzionale e la costituzione di un osservatorio civico sull’area chimica. «Non possiamo – concludono i consiglieri – permettere che il cuore industriale di Ferrara venga smantellato nel silenzio. Occorre costruire insieme all’intera città un futuro sostenibile, per quell’area e per la stessa tenuta ambientale, economica e sociale di questo territorio. È il momento della responsabilità e della trasparenza».

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