Un lungo comunicato di Walter Mattioli precisa che “nessun rappresentante del gruppo costituito dall’imprenditore argentino Juan Martin Molinari, incaricato giovedì 10 luglio 2025 dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, di costruire la nuova società calcistica Ars et Labor, ha intrattenuto verso di me qualsiasi tipo di contatto, sia telefonico, sia personale per sondare una mia eventuale disponibilità a collaborare nel gruppo, né tantomeno ha organizzato un incontro diretto tra le parti”.
L’ex presidente della Spal dei Colombarini ammette di aver ricevuto una chiamata da una conoscenza in comune con il gruppo guidato dall’imprenditore argentino nella quale si verificava la disponibilità di incontrare la cordata. “Immediatamente – spiega però Mattioli – declinai l’invito per una precisa scelta professionale e personale. Infatti, quale promotore insieme all’imprenditore Trio di un piano da poco depositato per concorrere alla rinascita del calcio cittadino, ho ritenuto chiusa qualsiasi altra opzione dirigenziale, mostrando serietà, integrità morale e rispetto nei confronti delle persone con cui avevo sviluppato il progetto, come è sempre avvenuto nella mia storia di manager sportivo”.
Mattioli spiega quindi la proposta che lui e Trio avevano presentato all’amministrazione con “un entourages di collaboratori di eccellente livello” con l’inserimento anche di diversi attuali dipendenti Spal e l’offerta a Mirko Antenucci del ruolo di direttore tecnico. Un piano “a nostro avviso lungimirante e curato nei minimi dettagli per riportare la società nei professionisti, rispettando parametri e richieste triennali designati dall’amministrazione estense nel bando di assegnazione, compresa la ricostruzione dell’intera attività del Settore giovanile maschile e femminile”.
Oltre alla famiglia Trio il dirigente sportivo racconta della presenza di un supporto imprenditoriale da parte di aziende del territorio e non solo con un budget per il primo anno di 1,5 milioni di euro. “Le garanzie bancarie – spiega – potevano arrivare fino a tre (milioni di euro, ndr), nonostante ne avessimo inserita solamente una come prescritto nel documento ufficiale pubblicato dal Comune di Ferrara. Un budget destinato a crescere nel corso degli anni successivi, sia per gli ulteriori investimenti portati dalla stessa proprietà, sia per la certezza che tante altre realtà imprenditoriali avrebbero sostenuto il progetto”.
Inoltre, aggiunge Mattioli, “percependo da più parti della tifoseria l’esigenza di recuperare e difendere i simboli del calcio biancazzurro, il nostro gruppo, previo accordo con l’amministrazione comunale di Ferrara, avrebbe promosso e realizzato un’attività di Crowdfunding per raccogliere fondi diretti all’acquisizione da parte del Comune estense di marchi e loghi della S.P.A.L. srl, ritenuti segni distintivi della storia e della tradizione cittadina, nonché patrimonio della collettività, tutelandoli come meritano e proteggendoli per il futuro”.
Insomma l’ex presidente ritiene che il progetto era in possesso delle “tre caratteristiche indispensabili e fondamentali per il rilancio e l’affermazione della nuova Ars et Labor Ferrara”. La “solidità economico finanziaria della proprietà”, “territorialità dei propri dirigenti e impiegati, ovvero un Dna ferrarese strettamente connesso attraverso un forte legame con la storia spallina e una profonda conoscenza delle dinamiche sociali e affettive della città, della provincia e soprattutto della tifoseria” e infine “esperienza e professionalità di ogni figura chiamata a far parte del progetto”.
Infine Mattioli ringrazia la famiglia Trio e “chi in questi ultimi due mesi mi ha inviato messaggi e chiamate di stima, parole d’affetto, inviti a incontri pubblici e privati che mi avevano illuso su un possibile ritorno nel gestire la nuova società”. “Ho comunque accettato la scelta compiuta dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, – conclude – con la speranza che quanto volevo sviluppare insieme al mio gruppo possa essere realizzato felicemente e in tempi brevissimi dalla cordata guidata da Juan Martin Molinari e dai suoi collaboratori”.
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