di Tommaso Piacentini
Luglio col bene che ti voglio… vedrai l’università. Se la celebre hit estiva di Riccardo del Turco racconta la preoccupazione di un innamorato in ansiosa attesa della sua amata, nei due giorni di Unife Orienta Summer 2025 sono stati i membri dello staff di Ateneo a raccogliere le domande delle future matricole, trepidanti per l’inizio di un nuovo percorso di studi e intraprendenti contro il caldo di piazza Municipale.
È proprio in questa cornice cittadina, infatti, che lunedì 21 e martedì 22 luglio si è svolta la quinta edizione dell’evento estivo dell’Università di Ferrara dedicato all’orientamento universitario, per accompagnare studentesse, studenti e famiglie nella scelta del percorso da intraprendere. “L’ultimo step di una serie di iniziative che organizziamo durante l’anno per accompagnare le future matricole a fare una scelta consapevole”, come lo ha definito il delegato alle attività inerenti all’orientamento in entrata di Unife, professor Stefano Alvisi.
Con l’apertura delle immatricolazioni, avvenuta lunedì 14 luglio, si è entrati nel vivo dell’attività di supporto ai futuri studenti, come ha dimostrato, tra le altre cose, l’incremento del 97% delle telefonate all’Help Desk Immatricolazioni, gestito da quest’anno dalla startup WeMaMy. I neodiplomati – e non solo – si sono così recati in centro città “dove noi gli accogliamo dandogli tutte le informazioni di carattere pratico, organizzativo, amministrativo ma anche logistico, tenendo conto che Ferrara ha anche tanti studenti che provengono da fuori città – come ha dichiarato Alvisi -. È un momento di accoglienza dei nostri futuri studenti, in modo tale che, quando da qui a un mese e mezzo inizieranno a frequentare i nostri corsi, non si trovino spaesati ma abbiano già preso contatto con la realtà universitaria e con la nostra città”.
Aspetti amministrativi, caratteristiche dei singoli corsi di studio, calendari didattici: queste le domande più frequenti rivolte allo staff universitario. In totale, come ha dichiarato la rettrice di Unife Laura Ramaciotti, sono stati 300 i giovani che nella sola giornata di ieri (22 luglio) si sono recati all’evento di orientamento, un numero “in linea con gli anni precedenti” e che si conferma “un trend positivo”.
“Abbiamo avuto una risposta molto positiva in queste giornate – ha sottolineato Ramaciotti -, ci sono molti giovani che si stanno avvicinando ai nostri stand, che partecipano agli eventi informativi all’interno della Sala Estense, novità quest’ultima che abbiamo introdotto da quest’anno per agevolare le richieste di approfondimento che provengono dai potenziali iscritti”.
Tra gli stand, è stata registrata più affluenza negli ambiti dell’area medica – per la quale è stato predisposto uno stand dedicato al semestre filtro per la facoltà di Medicina – e dell’area umanistica, in particolare per giurisprudenza e economia. “Rispetto alle classifiche, il nostro corso di Medicina e Chirurgia è risultato settimo a livello nazionale per le progressioni di carriera – ha dichiarato la rettrice – , quindi i nostri studenti si laureano ed escono dal percorso molto rapidamente rispetto alla media nazionale. Evidentemente sono molto seguiti e quindi riescono a completare in tempi adeguati gli studi”.
Ottimi i risultati anche per il corso di laurea in Architettura, che svetta nella classifica Censis e rispetto alla quale l’Università di Ferrara si è collocata dodicesima tra i grandi atenei nazionali.
Il plauso per l’iniziativa è giunto anche dall’amministrazione comunale: “Ferrara è una città universitaria – ha dichiarato il vicesindaco Alessandro Balboni – con quasi 30mila studenti è una realtà che è cambiata e si è impegnata per fornire servizi e luoghi idonei per la vita universitaria. Questo primo momento di incontro serve non solo ai ragazzi per chiarire aspetti del proprio percorso accademico, ma anche per conoscere la città”.
Un aiuto, perciò, alle istituzioni nel fornire ai giovani studenti le informazioni su come vivere la città e affrontare temi sui servizi a loro dedicati: “L’Università di fatto è una grande industria della città – ha affermato Balboni – : l’indotto economico per la nostra città supera ampiamente i 100milioni di euro, per cui non è solo una ricchezza culturale e demografica, ma anche economica, quindi serve a maggior ragione che le istituzioni dialoghino a tutto tondo su questi temi”.
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