“Più sicuri insieme” è lo slogan scelto quest’anno dalla polizia di Stato per lanciare la campagna nazionale per la sensibilizzazione e la prevenzione alle truffe agli anziani. Un fenomeno “odioso” lo ha definito Giuseppe Davide Farina, commissario capo della Squadra Mobile della Questura di Ferrara, nel veicolare un messaggio “preciso e forte” con l’obiettivo di difendere i soggetti più fragili da raggiri e imbrogli che provocano un danno, oltre che di natura economica, anche a livello emotivo.
“Per difenderci abbiamo due strade, la prevenzione e la repressione” ha proseguito Farina. “Ovviamente siamo attivi nel campo della repressione, assicurando il colpevole alla giustizia, quando però il danno economico è già stato causato, ma con questa campagna – ha affermato – vogliamo coltivare la prima strada che, secondo me, è quella più bella, quella della prevenzione e del coinvolgimento del cittadino che diventa parte attiva nella lotta a chi truffa, che è un criminale e come tale va riconosciuto”.
Un messaggio diretto non solo agli anziani, ma anche ai familiari e ai vicini di casa, per contribuire tutti, attraverso la prevenzione, a creare luoghi sicuri e una rete di protezione attiva e consapevole. Fondamentale è segnalare ogni circostanza sospetta o pericolosa alle forze dell’ordine, chiamando il numero di emergenza unico europeo 112 oppure utilizzando la piattaforma online YouPol della polizia di Stato.
Come distinguere un truffatore
A questo proposito, la Polizia di Stato fornisce un identikit del truffatore tipo: si tratta spesso di una persona dall’aspetto ordinario, curato e rassicurante, che può apparire distinta e inoffensiva. Molto spesso è dotata di carisma e abilità comunicative, elementi che utilizza per conquistare rapidamente la fiducia della vittima. In alcuni casi, il truffatore indossa abiti da lavoro o uniformi che simulano quelle delle forze dell’ordine o di operatori di servizio. Prima di agire, studia le abitudini della vittima e raccoglie informazioni personali e familiari utili a rendere la messinscena più credibile. Può colpire in qualsiasi momento della giornata e, frequentemente, opera in coppia per aumentare l’efficacia del raggiro
Sei in strada? Diffida di chi…
I funzionari della Questura invitano la cittadinanza alla massima prudenza e a diffidare da chi, con vari pretesti, cerca di raggirare le persone. In particolare, è importante non fidarsi di chi chiede denaro con la scusa di aiutare un parente in difficoltà, ad esempio per saldare debiti o risarcire danni causati in un presunto incidente. Bisogna prestare attenzione anche a chi, spacciandosi per un incaricato, propone di contare il denaro appena prelevato in banca o all’ufficio postale. Un altro stratagemma frequente consiste nel distrarre la vittima mentre sta effettuando un pagamento o maneggia del denaro, oppure farle credere di aver danneggiato lo specchietto retrovisore dell’auto del truffatore per estorcerle del denaro.
Sei in casa…
Il primo consiglio è di non far entrare in casa persone sconosciute che dichiarano di essere incaricati dall’amministratore di condominio, da un vicino, da un parente o dalla banca per risolvere presunti problemi, soprattutto se l’intervento non è stato concordato in anticipo. Lo stesso vale per chi si presenta come addetto di aziende o enti pubblici per il pagamento di bollette o il controllo di impianti del gas, della telefonia o dell’energia elettrica: questi interventi devono essere sempre annunciati con appositi avvisi condominiali. È importante inoltre diffidare di chi si presenta come rappresentante di associazioni benefiche chiedendo sottoscrizioni, offerte o il pagamento immediato per abbonamenti a riviste. In tutti i casi, è bene mantenere la calma, non aprire la porta e contattare le autorità per ogni dubbio.
Consigli utili per anziani e familiari
Gli agenti raccomandano di ricordare a genitori, nonni, parenti anziani o persone fragili l’importanza di adottare ogni precauzione nei confronti degli sconosciuti. In caso di dubbi o situazioni poco chiare, è fondamentale esortarli a contattare un familiare più giovane o a chiedere aiuto a una persona di fiducia. È altrettanto utile dialogare con gli anziani e le persone fragili che vivono nello stesso condominio o quartiere, offrendo loro sostegno e disponibilità in caso di necessità. Tra le buone pratiche da seguire rientrano anche il non condividere mai con estranei informazioni personali, password, codici bancari o postali; evitare di comunicare i dati delle utenze domestiche riportati sui bollettini di pagamento; e non rimanere soli durante interventi di manutenzione da parte di tecnici sconosciuti, cercando sempre di far presenziare una persona fidata.