Attualità
22 Luglio 2025
L'agente Ilaria Pareschi si laure in Scienze Giuridiche della Sicurezza e della Prevenzione. L'assessore Coletti si complimenta per come ha "portato la sua esperienza davanti alla commissione"

Il ruolo delle donne nella Polizia locale e come è cambiato

di Redazione | 3 min

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“Da sesso debole a garanti della giustizia – Il ruolo delle donne nella Polizia Locale”. Non solo una tesi che le ha permesso di diventare Dottoressa in Scienze Giuridiche della Sicurezza e della Prevenzione, il lavoro di Ilaria Pareschi è uno spaccato sociologico degli ultimi anni, di come le donne hanno cambiato definitivamente l’approccio operativo della Polizia Locale e di come vengono considerate.

Un elaborato che ha favorevolmente colpito la commissione del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara, che la scorsa settimana ha conferito la laurea alla giovane, che di fatto ha discusso una tesi su sé stessa e sulle colleghe. Ilaria Pareschi, infatti, è da tempo un agente del Reparto di Polizia Stradale della Polizia Locale Terre Estensi e quotidianamente vive i cambiamenti che ha poi riportato sulla tesi.

“I miei più sinceri complimenti ad Ilaria Pareschi – commenta l’assessore comunale alla Sicurezza Cristina Coletti -, che ha portato con grande passione e capacità la sua esperienza davanti alla commissione giudicatrice. Con questa scelta ha rappresentato con orgoglio la Polizia Locale e ha contribuito, con prove fattuali, a dimostrare come il ruolo delle donne sia sempre più centrale rispetto al mantenimento dell’ordine pubblico, attraverso un approccio comunicativo e sensibile che tante volte risulta decisivo nella prevenzione e nel contrasto dei fenomeni criminosi. Attraverso la sua minuziosa ricerca, Ilaria Pareschi lancia un messaggio sociale forte e chiaro, che è di esempio per tutti i colleghi e le colleghe”.

Con il suo studio, Ilaria Pareschi ha scelto di raccontare l’impegno delle donne che ogni giorno vestono la divisa, approfondendo l’evoluzione del ruolo femminile all’interno della Polizia Locale e in un contesto, quello delle Forze dell’Ordine, che per decenni è rimasto legato ad una visione patriarcale e muscolare della sicurezza. Se in passato, infatti, l’approccio alla gestione degli interventi era prevalentemente fisico, l’ingresso delle donne ha favorito modalità comunicative, persuasive ed empatiche.

A catturare l’interesse della commissione, è stata anche l’analisi dei questionari somministrati ai colleghi e alle interviste rivolte dalla laureanda alla Vicecomandante, al Commissario prima Ufficiale donna, al Commissario prima Ufficiale motociclista e all’Assistente sindacalista. Da questa analisi è emersa un’importante svolta normativa verso la parità di genere in tema di armamento, uniformando, anche per le donne, la possibilità di esprimere il proprio dissenso all’utilizzo delle armi.

Non meno significativa, nella tesi di laurea, la parte dedicata alle storiche disparità, come la prova del cavalletto – che prevedeva il sollevamento ripetuto di una moto da 200 kg – e la diversità tra le uniformi maschili e femminili, che oggi si differenziano solamente nel cappello.

In ultimo, la neolaureata ha evidenziato la complicità tra i componenti della pattuglia indifferentemente dal genere e la parità di considerazione che l’utenza rivolge agli agenti.

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