Economia e Lavoro
23 Luglio 2025
Intervento delle due sigle sindacali che ritengono che si domandano se sia passato da ente pubblico a bersaglio politico e chiedono rispetto per il lavoro e chiarezza sul futuro

Fp Cgil e Cirsl Fp chiedono rispetto per Acer

di Redazione | 3 min

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Con crescente preoccupazione, come Federazioni Sindacali della Funzione Pubblica – FP CGIL e CISL FP – assistiamo alla piega assunta dal dibattito pubblico e politico attorno ad ACER Ferrara, in occasione del rinnovo delle convenzioni con i Comuni proprietari degli alloggi ERP.

Da più parti si invoca un “cambio di passo”, si promettono controlli più serrati e si prospettano nuovi vincoli operativi, come se ACER fosse un soggetto esterno e opaco da rimettere in riga e non un ente pubblico strumentale, di cui gli stessi Comuni sono soci e responsabili diretti.

Ricordiamo infatti che la Conferenza degli Enti è composta proprio dai Comuni proprietari, i quali nominano il Consiglio di Amministrazione e il Presidente di ACER, definendone gli indirizzi strategici. L’attività, l’organizzazione di ACER, degli ultimi dieci anni, è frutto delle scelte condivise con i Comuni.

Tra le tante ricordiamo la precisazione contenuta nella relazione del Presidente di Acer, in occasione della presentazione del bilancio di previsione 2023, in cui si specifica che nei cinque anni precedenti, ACER ha realizzato interventi di manutenzione straordinaria, di concerto con i Comuni proprietari, per un valore di circa 6.500.000 di euro per la conservazione del patrimonio ERP, senza alcuna compartecipazione da parte dei Comuni stessi.

Ci chiediamo, quindi, cosa sia cambiato oggi nell’opinione degli stessi Enti Locali, tanto da ritenere improvvisamente necessario esercitare un controllo speciale su un ente che essi stessi hanno guidato, indirizzato e supervisionato fino ad ora.

In questo clima, a pagare il prezzo del sospetto e della delegittimazione rischiano di essere prima di tutto i lavoratori di ACER Ferrara, che ogni giorno operano con professionalità e impegno, nonché le famiglie in difficoltà che beneficiano dei servizi ERP. ACER Ferrara ha garantito negli anni servizi essenziali in condizioni tutt’altro che semplici, contribuendo alla coesione sociale e alla tutela del diritto alla casa nel nostro territorio, ha inoltre sostenuto i singoli Comuni nella gestione morosità.

Discutere di miglioramento è legittimo, un controllo inteso come sinergia tra il personale ACER e gli uffici dei singoli comuni può solo migliorare la gestione. Una verifica sull’assetto organizzativo, sulla governance e sulle attività in corso è utile, ma serve farlo con responsabilità istituzionale e piena consapevolezza della funzione pubblica svolta da ACER, non attraverso prese di posizione che sembrano dettate da logiche politico-amministrative contingenti.

In questo contesto, riteniamo fondamentale sottolineare che i Comuni proprietari non possono limitarsi a richiedere maggiore efficienza, senza farsi carico della necessaria sostenibilità economica del sistema. È ormai improcrastinabile che gli enti locali destinino, attingendo anche dai propri bilanci, risorse certe e adeguate per la manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare, troppo spesso in condizioni critiche.

Senza questo impegno concreto, ogni dichiarazione di volontà riformatrice rischia di restare retorica priva di fondamento. Chiediamo ai Comuni coinvolti di aprire un confronto trasparente e costruttivo, sul futuro di ACER Ferrara, che metta al centro la continuità e la qualità dei servizi, la tutela del personale e il rilancio della funzione pubblica dell’edilizia residenziale. Come organizzazioni sindacali non resteremo a guardare: difenderemo in ogni sede il valore del lavoro pubblico e il diritto all’abitare.

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