L’inchiesta sull’urbanistica a Milano arriva anche a Ferrara con una riflessione politica di Ilaria Baraldi (Pd) che parla di una città “verticale nei suoi grattacieli altissimi, uffici, banche, assicurazioni, loft”. Di una città che “non è solo moderna: è futuribile. Quel che accade, arriva prima a Milano che altrove”.
“Ma – prosegue – è verticale anche socialmente, perché fuori e sotto ai grattacieli c’è tutto un mondo di persone che a quelle altezze non possono arrivare e ne sono respinte”.
E nella vicenda, “quello che disarma”, è che “ancora una volta la magistratura anticipa un discorso che prima che giudiziario doveva essere ed è politico, e sarebbe bene che la politica non lo affrontasse col pregiudizio della difesa a prescindere o dell’attacco opportunistico”.
Nell’inchiesta, come ha scritto per primo il Corriere della Sera, sono indagati il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il noto architetto Stefano Boeri. Inoltre la Procura ha chiesto al Gip gli arresti domiciliari per sei persone: l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, l’ex presidente della commissione paesaggio Giuseppe Marinoni, l’imprenditore e presidente di Coima Manfredi Catella, Alessandro Scandurra, Federico Pella e Andrea Bezziccheri.
Si tratta di un nuovo filone di un’inchiesta che va avanti da ormai due anni e che aveva portato all’arresto di Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello Unico Edilizia comunale. Ora le ipotesi di reato per il sindaco Sala, che si è detto “indignato” per averle scoperte dal giornale, sono due. Una è quella di “false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone”, avrebbe infatti attestato l’assenza di conflitti di interesse di Marinoni di cui secondo la Procura era a conoscenza. L’altro è “induzione indebita a dare o promettere utilità” in merito al progetto di Catella e Boeri sul Pirellino, grattacielo di proprietà del Comune venduto a Coima, società di sviluppo immobiliare, nel 2019.
Ilaria Baraldi non si sofferma però tanto sulle vicende giudiziarie per cui dice: “Non sono in grado di dire nulla rispetto alle ipotesi di reato, ovviamente, se non che, appunto, trattandosi di indagini ci andrei piano con i giudizi e i proclami”.
Trova invece “molto più interessante l’ipotesi di aprire e costruire una riflessione politica su cosa significa rigenerazione urbana, se debba sempre generare la figliastra gentrificazione, se l’urbanistica possa essere umanistica e sociale (e femminista, quindi inclusiva e per tuttə) e non solo speculativa, se sostenere soluzioni abitative di edilizia pubblica e sociale sia un’opzione tra le tante per una amministrazione o abbia invece carattere fondativo, come la tutela della salute, infine se possiamo smettere di vedere nelle persone che dormono per strada una bruttura che ferisce più gli occhi di chi guarda che il corpo e l’anima di chi per materasso ha un cartone”.
Per l’ex consigliera comunale dem si tratta di “una riflessione politica che dovrebbe impegnare indistintamente destra e sinistra” ma, aggiunge, “poiché ciascuno guarda in casa propria, spero davvero la apra con coraggio il Partito Democratico, e non per mettere le mani avanti”.
Disarmante ritiene invece, “ancora una volta”, l’anticipazione da parte della magistratura di “un discorso che prima che giudiziario doveva essere ed è politico, e sarebbe bene che la politica non lo affrontasse col pregiudizio della difesa a prescindere o dell’attacco opportunistico”.
Non a caso parla di “conflitto tra centro e periferie” che, a Milano, “acquista una dimensione titanica”. Questo avviene “sia perché il centro è sempre più grande e sposta con forza centrifuga le periferie sempre più lontano, sia perché in questo centro c’è il cuore della città più europea d’Italia, c’è un po’ l’orgoglio delle cose che funzionano, dell’operosità elegante e divertita. Non è la Milano da bere degli anni 80”. E aggiunge: “Questa è davvero una Milano all’avanguardia, non solo economica, ma culturale e – fin poco prima dell’eccesso – sociale”.
“Brutto, molto brutto”, dice riferendosi al commento sui “senzatetto” dell’architetto Boeri. Dai giornali sono infatti stati riportati alcuni stralci di conversazioni tra Sala e Boeri. In uno di questi, riportato da Fanpage, si legge: “bisognerebbe dire a Majorino (al tempo assessore alle Politiche Sociali della prima giunta Sala, ndr) che più trattiamo con i guanti gli homeless più ne arrivano”.
“Brutto – rimarca Baraldi – anche perché l’architettura e l’urbanistica sono mestieri altamente sociali, e nascono con lo scopo di dare case alle persone e di costruire spazi e città che le aiutino – a prescindere dal reddito – a stare bene”.
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