Attualità
18 Luglio 2025
Matteo Musacci e Marco Amelio intervengono in risposta alla recente denuncia dei due gestori di bar: "Bisogna pensare anche a chi è rimasto nel cuore della città e continua a crederci, con investimenti reali e quotidiani"

Fipe e Ascom a fianco dei locali del centro: “Le loro voci non sono isolate”

di Elena Coatti | 4 min

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Arriva una presa di posizione netta da parte delle principali associazioni di categoria del commercio e dei pubblici esercizi ferraresi. Matteo Musacci, presidente provinciale e regionale Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), e Marco Amelio, presidente provinciale Ascom Confcommercio Ferrara, hanno voluto esprimere in modo congiunto il loro appoggio ai titolari dei bar del centro storico che hanno denunciato pubblicamente gravi difficoltà legate alla scarsa affluenza e alla desertificazione commerciale di alcune aree cittadine, in particolare durante il periodo estivo.

“Ci tenevamo – afferma Musacci – a fare una dichiarazione chiara di supporto a quanto già espresso da Marco Forlani e Chiara Galassi, titolari di due attività in centro. Le loro voci non sono isolate, ma rappresentano un malessere diffuso nel settore”. Una dichiarazione che, precisa il presidente di Fipe, poggia su due premesse fondamentali: una locale e una nazionale.

Sul piano cittadino, Musacci ha sottolineato come, rispetto all’anno scorso, la situazione della Darsena sia effettivamente migliorata: “Il dibattito acceso del 2024, anche con toni forti, ha portato a una proposta più solida e concreta. Sono andato fisicamente in Darsena e posso dire che oggi funziona meglio. Ma è un dato di fatto, senza polemica, che se le persone sono lì, non sono altrove”. Una realtà, ha insistito, che va accettata come tale: “Non è una critica alla Darsena, ma una constatazione semplice come dire che il cielo è azzurro”.

La seconda premessa, di respiro nazionale, riguarda la crisi strutturale del settore. “Anche considerando l’inflazione, i pubblici esercizi registrano oggi un calo reale dei consumi intorno al 3% – dichiara Musacci –. Nonostante il rinnovo dei contratti e gli sforzi fatti con le parti sindacali, resta il problema del potere d’acquisto delle famiglie, che non è sufficiente a sostenere la ripresa. Se un lavoratore guadagna 60 euro in più al mese ma paga bollette aumentate di 50 euro, i consumi non ripartono”.

“Il problema esiste, ma va affrontato nell’ottica della costruzione, diversamente non si arriva a nessuna soluzione – dichiara Amelio -. Il dato di realtà è che la Darsena è frequentata e quindi apprezzata dai ferraresi e dagli studenti universitari, che costituiscono buona parte della nostra popolazione, che evidentemente apprezzano. Detto questo, è vero che oggi i due punti di riferimento sono Darsena e piazza Ariostea, col Summer Festival. Sicuramente vanno pensate iniziative anche nel centro storico, eventi a misura dello stesso che possano attrarre. Si può ragionare con l’Amministrazione in questo senso, anche considerando che l’estate arriva prima e finisce dopo. Quindi un ragionamento si può fare per agosto e settembre in termini compensativi”.

Musacci e Amelio, dunque, danno voce a una categoria che sta vivendo una profonda crisi. “Ci sono aziende – spiegano – che vivono difficoltà costanti tutto l’anno, ma ce ne sono altre che entrano in crisi in momenti precisi, come l’estate. Ed è proprio l’estate, per una città come Ferrara, il momento più complesso. E’ necessaria una strategia condivisa su come far vivere il centro storico in questi mesi, i danni economici sono pesanti: ci sono bar che in due mesi hanno perso 10mila euro, e pizzerie con otto dipendenti che ne hanno persi 30-40mila”.

Le tre parole chiave ribadite da Musacci sono: programmazione, visione e condivisione. “Bisogna sapere cosa ci aspetta nei prossimi mesi, per dare alle imprese strumenti utili a reagire. Serve una visione di dove la città vuole andare, e serve condividerla con chi in questa città investe e lavora”. Entrambi confermano e condividono pienamente ogni punto dell’intervento, sottolineando come questa posizione sia espressione congiunta di Ascom e Fipe. “Le difficoltà dei pubblici esercizi in centro storico – affermano – non si risolvono con un grande evento. Siamo felici che ci siano manifestazioni di successo in Darsena o in Piazza Ariostea, ma bisogna pensare anche a chi è rimasto in centro e continua a crederci, con investimenti reali e quotidiani”.

Sul tema del turismo in città, Musacci spiega che è poco interessato al dato, ma più “al tipo di turismo che arriva in città”. E prosegue: “Il vero problema oggi è capire come rendere attrattiva Ferrara per gli italiani”. Un esempio positivo secondo il presidente Fipe è il ritorno del Buskers Festival in centro storico: “Frutto di un lavoro condiviso con Rebecca Bottoni. Dopo anni di scontri, ci siamo seduti a un tavolo e ci siamo detti: lavoriamo insieme per riportarlo dove ha senso. Questo è un esempio di programmazione vera, ed è ciò che chiediamo anche oggi: sedersi, discutere, ascoltare chi ha alzato la mano, come Marco e Chiara, ma anche chi resta in silenzio e fatica a far quadrare i conti”.

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