Le organizzazioni sindacali unitarie hanno indetto un’altra giornata di sciopero nazionale prevista per venerdì 18 luglio, per l’intero turno di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori di Lidl Italia.
“Lo sciopero – spiega Filcams Ferrara – è stato dichiarato a seguito dell’ennesimo esito negativo dell’incontro con la direzione di Lidl Italia tenutosi il 10 luglio. Ricordiamo che nella giornata del 24 maggio era stato indetto uno sciopero al quale avevano partecipato, territorialmente ma anche a livello nazionale, la quasi totalità dei dipendenti Lidl Italia. In tutta risposta la multinazionale tedesca si era trincerata dietro il silenzio ignorando il dissenso e il malcontento delle sue lavoratrici e lavoratori”.
È stato “solo dopo le assemblee sindacali, molto partecipate, tenutesi su tutto il territorio nazionale nella giornata del 27 giugno, che il colosso tedesco si è deciso a chiedere un incontro con le organizzazioni sindacali”. Anche questa volta però “le risposte arrivate risultano insufficienti e inaccettabili rispetto a una ridistribuzione della ricchezza nei confronti di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che consentono a Lidl Italia di essere il colosso che è”.
Il sindacato sottolinea come Lidl Italia abbia un fatturato da oltre 7 miliardi e l’ampliamento della quota di mercato nell’ambito della grande
distribuzione e soprattutto degli utili di bilancio rilevanti, negli ultimi 5 anni 1,3 miliardi ante imposte.
Le organizzazioni sindacali fin da subito hanno chiesto l’introduzione di un premio di risultato, una quota fissa aggiuntiva di salario e il riconoscimento dei buoni pasto. Invece “l’unico incremento salariale proposto dall’impresa è una somma in buoni spesa da utilizzare nei negozi Lidl”.
Una proposta che i sindacati ritengono “del tutto inadeguata” e che non dà risposte “alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nella rete vendita, nella logistica e nelle sedi”.
Le Organizzazioni Sindacali ritengono che “le lavoratrici e i lavoratori di Lidl siano i protagonisti principali di questi risultati e meritino la ridistribuzione
degli utili che l’azienda fa ogni anno”.
Sottolineano poi un altro nodo critico: l’organizzazione del lavoro. Evidenti sarebbero i problemi su “carichi di lavoro, programmazione e certezza degli orari, in una realtà dove circa il 75% dei dipendenti ha un contratto part time”. “Mancano – precisano – schemi orari predefiniti, programmati e certi, e l’attuale gestione degli orari di lavoro dei part time non risponde allo spirito del dettato normativo e contrattuale”.
“Alla luce della rigidità dell’azienda e dell’assenza di un mandato negoziale per avanzare nuove proposte – concludono -, lo sciopero risulta lo strumento necessario per imprimere una svolta alla trattativa. Ribadiamo altresì l’importanza che la cittadinanza comprenda la lotta di questi lavoratrici e lavoratori schierandosi al loro fianco e astenendosi pertanto nella giornata di venerdì 18 luglio dall’effettuare acquisti in una qualsiasi filiale di Lidl Italia”.
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