La reazione violenta sarebbe stata causata da un’azione altrettanto veemente. La donna arrestata dai Carabinieri – e poi rimessa in libertà – dal Tribunale sabato notte ha spiegato in sede di convalida dell’arresto la propria versione dei fatti.

Secondo le prime informazioni ricevute, durante un litigio di coppia, a Porotto, i Carabinieri sono intervenuti dopo la chiamata dei vicini, spaventati dai rumori che provenivano dall’abitazione dei due protagonisti dell’alterco, una donna di 45 anni e il compagno, un uomo di 47.

I militari, al loro arrivo presso l’abitazione si erano trovati di fronte la donna, in stato di alterazione, forse dovuto all’abuso di alcol, che stava insultando il proprio compagno. Lui aveva un vistoso taglio ad un gomito, da cui perdeva sangue (riceverà una prognosi di 15 giorni in ospedale).

Da una prima ricostruzione dell’Arma di Porotto, la donna avrebbe ferito volontariamente il proprio compagno mentre stava riposando sul divano, lanciandogli un piatto a seguito di una banale lite domestica, avvenuta poco prima.

La 45enne era stata arrestata per lesioni aggravate. Ma in sede di udienza davanti al gip, l’indagata – difesa dall’avvocata Elena Scirocco – ha potuto spiegare che il gesto del lancio del piatto derivava da un contesto di una lite di coppia, durante la quale si sarebbe vista scagliare contro una sedia.

Non una aggressione deliberata, insomma, ma una reazione a un gesto violento. Questa, presumibilmente, sarà la linea difensiva nel orso del processo a suo carico che inizierà a ottobre.