Bondeno
16 Luglio 2025
Giovedì 17 luglio parte la prima edizione senza Fabrizio Pirani, uno dei pionieri della rassegna

Bundan, al via la XIX edizione

di Redazione | 3 min

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Bondeno. Quella che scatterà giovedì 17 luglio sarà la diciannovesima edizione del Bundan Celtic Festival, ma anche la prima dopo la scomparsa di Fabrizio Pirani, uno dei pionieri della rassegna. A lui si è voluto tributare un omaggio, raffigurando nella locandina il figlio, Emanuele Pirani, con l’armatura e le attrezzature del padre.

Sono stati il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, assieme a Marcello Micai dell’organizzazione, a darne l’annuncio, durante la presentazione pubblica dell’evento, avvenuta allo “Streat Taglieri e Bicchieri” di via Luna, a Ferrara.

La festa celtica in programma a Stellata, invece, «Ha raggiunto una valenza sociale – dice Andrea Moretti, della parte organizzativa – perché la gente lo aspetta, lo frequenta, nelle sue magiche atmosfere ai piedi della Rocca».

La tradizione non si ritrova solo nella storia, ma anche nella compagnia di persone che si dà appuntamento qui, una volta l’anno, fra accampamenti e archeologia sperimentale. Ma anche con una gamma di artigiani di qualità che si ritrova nell’orbita del Bundan. Punti di forza, come sempre, la gastronomia e l’imponente carnet di gruppi musicali che si esibiranno sul palco: Rota Temporis e Les Irlandiis, tanto per cominciare, poi anche Sewer Sailor, Uncles Bards e Dirty Bastards, Daridel, The Clurs, ed infine Café Havana Sambuca e Lambrusco ed ancora i Rota Temporis, per chiudere domenica sera la rassegna.

«Valorizzeremo la Rocca dopo 13 anni dal terremoto – dicono gli organizzatori –. Innanzitutto, con una esposizione al primo piano, che ripercorrerà i vari rievocatori storici e il loro impegno, attorno all’immagine dell’antico guerriero». Cosa trovare, dunque, nell’area golenale della Rocca nei quattro giorni di festa? «Oltre al villaggio – aggiunge Micai – negli accampamenti si riprodurranno con tecniche antiche i manufatti presenti nei musei. Utilizzando forni molto simili (quelli che andavano frantumati per verificare la buona riuscita del lavoro) seguendo un modello di archeologia sperimentale, guidati da archeologi esperti. L’idea iniziale – viene spiegato – è promuovere la cultura celtica di queste terre, dopo un oblio di 24 secoli».

Alan Fabbri ricorda la presenza del “celtic-bus” gratuito, che farà la spola dalla stazione dei treni alla festa, dalle ore 18 alle 3 di notte, mentre domenica il tragitto in corriera verrà garantito dalle ore 16 alla mezzanotte. Ampia anche la disponibilità di parcheggi, per quella che non sarà soltanto una manifestazione per gli adulti che intendono immergersi in atmosfere straordinarie, bensì una festa rivolta anche alle famiglie, con una serie di laboratori e giochi rivolti ai più piccoli.

«Desidero rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che hanno trasformato una propria passione in un evento aperto a tutti – aggiunge il sindaco di Bondeno, Simone Saletti –. Molti arrivano da noi per vivere le ambientazioni del Festival. Si tratta di un’esperienza immersiva particolare. La restituzione della Rocca renderà possibile portarsi a casa emozioni indimenticabili. Il Gruppo Archeologico Bondeno assicurerà visite guidate in cui verranno descritti i vari passaggi del restauro post-sisma».

Nel complesso, si parla di un impegno di circa 350 persone tra volontari, rievocatori (150 circa), musicisti e persone addette ai servizi. Le previsioni parlano di un afflusso, nelle quattro giornate della rassegna, di svariate migliaia di visitatori: certamente un contributo importante per il turismo locale.

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