Ieri mattina, presso l’azienda agricola Salvi Vivai di Lagosanto (Ferrara), una lavoratrice di 44 anni ha perso la vita in un drammatico incidente durante operazioni di innesto. Il mezzo agricolo coinvolto le ha causato ferite mortali, segnando una giornata di profondo dolore per il mondo del lavoro.
La Flai Cgil esprime il proprio cordoglio commosso alla famiglia della vittima e si stringe con sincera solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli del territorio, profondamente colpiti da una tragedia che non può e non deve essere considerata un evento isolato.
Nel solo 2024, in Emilia-Romagna si contano 96 morti sul lavoro e 75.868 infortuni, di cui 15 decessi nel comparto agricolo. La perdita di controllo dei mezzi agricoli è tra le principali cause, dimostrando quanto siano ancora carenti le misure di prevenzione e tutela.
La Flai Cgil denuncia con forza questa condizione inaccettabile e rilancia la necessità di una svolta decisa nelle politiche sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione al settore agricolo, troppo spesso abbandonato a sé stesso.
Le richieste della Flai Cgil: formazione obbligatoria e continua per tutti i lavoratori agricoli, prima dell’inizio dell’attività e periodicamente; controlli frequenti e sanzioni severe verso chi viola le norme di sicurezza; investimenti in dispositivi salva-vita: barriere anti-ribaltamento, cinture di sicurezza, protezioni per i macchinari; valorizzazione del ruolo dei RLST (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali).
La sicurezza sul lavoro non è un costo: è il fondamento di un lavoro giusto, umano, rispettoso della dignità. La morte di una lavoratrice mentre svolge il proprio mestiere è un oltraggio che interroga tutti, dalle istituzioni ai datori di lavoro.
Il nostro impegno sarà instancabile, perché nessuno debba più morire per lavorare. Il lavoro deve essere vita, non morte.
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