Il lavoro deve essere vita, non morte
La sicurezza sul lavoro non è un costo: è il fondamento di un lavoro giusto, umano, rispettoso della dignità. La morte di una lavoratrice mentre svolge il proprio mestiere è un oltraggio che interroga tutti
La sicurezza sul lavoro non è un costo: è il fondamento di un lavoro giusto, umano, rispettoso della dignità. La morte di una lavoratrice mentre svolge il proprio mestiere è un oltraggio che interroga tutti
A Ferrara le imprese guidate da donne sono il 23,5%, si tratta del numero più alto in Regione dove, a parte Reggio Emilia, tutte le province superano il 20%. A elencare i numeri è la Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna che conta, nel territorio di riferimento, 15.355 imprese, il 22,3%. In tre casi su quattro operano nel terziario, sono mediamente più piccole per dimensioni e più giovani
Marco Blanzieri della Fp Cgil ha sollevato il tema della parità di genere e delle retribuzioni dei professionisti nelle Aziende sanitarie ferraresi così la Direzione Aziendale ha deciso di cogliere l’occasione di dibattito e confronto lanciata dalla Cgil. Con questa, fanno sapere, sono condivise "appieno la necessità di una forte collaborazione e di un impegno generale, e a tutti i livelli, per una continua tensione verso l’allineamento delle opportunità tra donne e uomini"
Con la conclusione del Ferrara Summer Festival, cala il sipario sull’evento, ma non si spengono le voci delle cittadine e dei cittadini riuniti nel gruppo Facebook “Insieme per Piazza Ariostea Libera”. "Questo - fanno sapere - non è un epilogo, ma l’inizio di una nuova fase di mobilitazione, ancora più determinata e partecipata"
Secondo i dati dell'osservatorio MutuiOnline.it i residenti in provincia chiedono mutui per un importo medio di 113.880 euro e lo fanno mediamente a 41,3 anni (l'età media più avanzata in regione). Gli immobili nella nostra provincia sono quelli da valore mediamente più basso (176.761€) insieme a Piacenza (176.439€)
“I dazi americani al 30% sulle merci di provenienza UE avranno effetti devastanti sulle aziende italiane e, tra queste, sulle piccole e medie imprese del nostro territorio”. Jessica Morelli, presidente di Cna Ferrara, fa suo l’appello all’Europa lanciato dalla Cna Nazionale per bocca del presidente Dario Costantini: “I dazi al 30% sarebbero insostenibili per il sistema produttivo italiano e avranno effetti devastanti per le Micro e Piccole Imprese. È assolutamente necessario che l’Europa sia unita per affrontare un complicato e difficile negoziato che punti a salvaguardare il sistema degli scambi commerciali e la stabilità economica a livello globale”.
Spiega Morelli: “I dati della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna ci dicono che l’export diretto ferrarese verso gli Stati Uniti ammontava, nel 2024, a 280 milioni di euro, pari all’11,13% del totale. A questa quota già molto importante va aggiunta una quota ulteriore, molto difficile da quantificare, che riguarda l’export indiretto: tante piccole e medie imprese ferraresi operano come contoterzisti o come fornitori di aziende più grandi e strutturate, italiane, tedesche o europee, che a loro volta esportano negli Stati Uniti. È evidente che anche questo settore verrebbe colpito pesantemente dai dazi americani”.
“A questa preoccupazione se ne aggiunge un’altra – spiega il direttore provinciale Matteo Carion –. In molti casi le nostre imprese, proprio per il tipo di lavorazioni che effettuano, sono parte integrante di filiere produttive a cui assicurano componenti di qualità che concorrono alla produzione finale o vengono installati sul prodotto finito. Queste filiere hanno dei committenti: grandi player, spesso multinazionali, che vedranno ridotte le proprie marginalità a causa dei dazi americani. Non c’è dubbio che cercheranno di scaricare queste riduzioni su fornitori e contoterzisti, riducendo ulteriormente i loro margini di profitto. Tutto ciò sperando che questi player non arrivino al punto di accettare l’invito del Presidente americano, andando a produrre direttamente negli Stati Uniti, mettendo in discussione la struttura stessa delle filiere produttive”.
Le preoccupazioni di Cna Ferrara e della sua Presidente si innestano, va precisato, su un trend di relativo calo delle esportazioni dirette ferraresi verso gli Stati Uniti. Il primo trimestre del 2025, sempre stando i dati camerali, ha registrato infatti una riduzione dell’export verso gli Usa del 16%, che in termini reali significa 34 milioni di euro. “In uno scenario come questo i dazi al 30% potrebbero ingigantire una tendenza già in atto, e portare a un calo dell’export ancora più pronunciato con conseguenze non solo sulle vendite delle imprese, ma anche sui loro progetti di internazionalizzazione.”
In conclusione, è necessario dare una risposta al protezionismo americano: “Serve un negoziato urgente e determinato – dice Jessica Morelli – che di certo non può essere lasciato ai singoli territori, ma nemmeno ai singoli Paesi. E’ l’Europa che deve farsi sentire, consapevole che gli effetti economici dei dazi americani avrebbero effetti disastrosi anche sugli assetti sociali del continente. In parallelo, il Governo italiano dovrebbe riattivare il tavolo di confronto a Palazzo Chigi per definire una serie di interventi sul piano interno finalizzati a ridurre i costi che già oggi sono a carico delle imprese, dalla burocrazia all’energia”.
“Il tavolo di confronto potrebbe definire – conclude Carion – degli interventi in aiuto delle imprese che verranno colpite dall’esplosione dei dazi”.
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