Economia e Lavoro
14 Luglio 2025
Ausl E Aosp condividono "appieno la necessità di una forte collaborazione e di un impegno generale, e a tutti i livelli, per una continua tensione verso l’allineamento delle opportunità tra donne e uomini" con la Cgil

Aziende Sanitarie: “Serve impegno corale per superare il gender gap”

di Redazione | 3 min

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Marco Blanzieri della Fp Cgil ha sollevato il tema della parità di genere e delle retribuzioni dei professionisti nelle Aziende sanitarie ferraresi così la Direzione Aziendale ha deciso di cogliere l’occasione di dibattito e confronto lanciata dalla Cgil. Con questa, fanno sapere, sono condivise “appieno la necessità di una forte collaborazione e di un impegno generale, e a tutti i livelli, per una continua tensione verso l’allineamento delle opportunità tra donne e uomini”.

Le Aziende Sanitarie fanno notare che nel 2024 l’Italia risulta essere all’87esimo posto nel mondo rispetto al gender gap. Per questo risulta “evidente che vi sono margini di lavoro molto importanti” margini che richiedono “uno sforzo che, come riportato dall’organizzazione sindacale, deve sicuramente partire in sede nazionale e al quale si possono affiancare le buone pratiche di tutte le Pubbliche Amministrazioni”.

Dunque la direzione fa sapere che l’impegno assunto vuole andare proprio in questa direzione e per questo ha conseguito alcuni importanti risultati.

L’Università degli Studi di Ferrara, in collaborazione con le Aziende Sanitarie, ha istituito nel 2018 il primo Centro Universitario di Studi sulla Medicina di Genere, diretto dalla professoressa Rosa Maria Gaudio, che si impegna a diffondere un approccio attento alle differenze di sesso e genere attraverso la ricerca, la formazione e l’assistenza. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è stata riconosciuta come il primo ospedale italiano per pubblicazioni scientifiche sulla Medicina di Genere, ricevendo il premio “Best Italian Hospital Awards 2023”.

Le due Aziende Sanitarie ferraresi si sono inoltre dotate del “Gender Team” e del “Gender Manager” che, assieme al Comitato Unico di Garanzia (Cug) interaziendale, lavorano in stretta sinergia con la Direzione Generale. Dal 2021, attraverso la realizzazione dei Bilanci di Genere, le Aziende hanno intrapreso un percorso di rendicontazione volontaria, “manifestando – dicono – un’attenzione e una sensibilità specifica verso le politiche di pari opportunità, ad esempio prevedendo la ‘quota di genere’ nelle commissioni di concorso”. Hanno poi sviluppato un unico e condiviso sistema di gestione della parità di genere realizzando il primo bilancio di genere interaziendale Usl – Aou e ottenendo la Certificazione della parità di genere per entrambe le aziende. Una certificazione è stata rinnovata, a seguito di un audit specifico con l’ente certificatore, anche per il 2025.

In sede di rinnovo la commissione valutatrice ha evidenziato, fanno sapere, “l’ottimo lavoro svolto dalle Aziende che hanno posto grande attenzione al sistema e serietà nella gestione, non come pro forma ma come miglioramento continuo a livello metodologico e operativo”.

Sul fronte delle prospettive di carriera, all’interno delle due Aziende Sanitarie ferraresi le donne rappresentano una quota significativa negli incarichi professionali (il 59%) e superano i colleghi uomini nella direzione delle Unità Operative Semplici (53,9%). La presenza femminile diminuisce, però, nelle posizioni di maggior responsabilità come la direzione delle Unità Operative Complesse (le donne sono il 38,3%) o la Direzione dei Dipartimenti dove sono il 41,7%.

Se invece si guarda al personale che usufruisce di permessi per Legge 104 o che chiede part time, le donne sono la maggioranza, a riprova che il lavoro di cura in famiglia grava ancora, fortemente, sulle spalle delle donne. Elemento questo che secondo le Aziende Sanitarie potrebbe portare a una maggiore presenza degli uomini nell’esercizio della libera professione, e quindi nell’elenco dei professionisti che ricevono le retribuzioni più alte.

Un fenomeno questo che avrebbe dunque motivazioni sociali, socio-economiche e culturali, prim’ancora che professionali, frutto di retaggi vecchi di anni, e sul quale dunque, le scelte aziendali riuscirebbero ad avere un effetto limitato.

“Non per questo – dicono in conclusione – la Direzione delle Aziende ferraresi ha intenzione di deflettere dal proprio impegno in questo senso, nell’ambito delle proprie competenze, auspicando inoltre, come giustamente detto da Cgil, che vi sia un impegno corale e condiviso, a tutti i livelli istituzionali”.

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