Politica
14 Luglio 2025
Intervento del consigliere comunale della Civica Anselmo Leonardo Fiorentini sulla nuova politica tariffaria voluta dalla giunta Fabbri

Parcheggi. A Ferrara non resta che piangere

di Redazione | 3 min

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A Ferrara, parcheggiare per 5 minuti può costare come sostare un’ora intera. Non è uno scherzo, ma l’effetto della nuova politica tariffaria voluta dall’Amministrazione Fabbri per i parcheggi su strada, quelli che dovrebbero essere “ad alta rotazione”. Un provvedimento che così penalizza proprio chi sosta per pochi minuti e libera il posto, contravvenendo tutti i principi della mobilità urbana, oltre che lo stesso Piano Urbano della Mobilità Sostenibile firmato Fabbri e Lodi.

Se l’aumento dell’addizionale IRPEF è stato presentato a gennaio come un “adeguamento”, per la sosta su strada addirittura è stato scritto – letterale – che “non sono previsti aumenti tariffari”. Eppure, chi sosta 5 minuti oggi paga il 1100% in più di quello che pagava il 30 giugno. Chi si ferma mezz’ora il 100% in più. Chi sosta 50 minuti si ritenga fortunato, paga solo il 20% in più.

Una vera e propria gabella urbana: il nuovo sistema impone infatti il pagamento anticipato di almeno un’ora intera, indipendentemente dal tempo effettivo di sosta. Basta varcare con l’auto la linea blu perché scatti immediatamente l’obbligo di versare almeno un euro – e anche di più se ci si trova in “zona rossa”. Chi parcheggia per prendere un caffè, effettuare un prelievo, fare una breve commissione, si trova così a dover pagare per un tempo che non ha utilizzato. Il principio di “chi sosta meno, paga meno” – base di ogni logica di rotazione – è completamente cancellato.

Non bastavano quindi gli aumenti nei parcheggi in struttura, nascosti anch’essi fra le parole “allineamento tariffario” e “rimodulazione”, che hanno visto lievitare le tariffe rendendo sempre più costoso raggiungere il centro città. La sosta su strada – quella che dovrebbe favorire l’accesso veloce a negozi, uffici e servizi del centro – viene regolata con logiche distorte e tariffazioni inique.
Un sistema tariffario che, invece di incentivare l’accesso dinamico agli spazi cittadini, finisce per ostacolarlo. Le conseguenze sono facili da immaginare: chi ha necessità di una sosta breve rinuncerà a fermarsi o rischierà la multa, mentre chi può permetterselo si prenderà tutto il tempo, tanto ha già pagato. Il risultato? Meno rotazione, meno posti disponibili, più traffico parassitario per la ricerca di parcheggio, e quindi più inquinamento.

A rendere il tutto ancora più grave è l’assenza di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale. Non c’è stata alcuna reale piano di comunicazione sul cambiamento, né un’informazione adeguata ai cittadini. Non un post, non un video, non un’infografica: eppure questa Giunta ha dimostrato di saper usare i social, anche troppo. Qui invece: silenzio tombale.

Quella portata avanti dall’amministrazione Fabbri è una politica miope, senza spazi per il confronto, né una visione coerente della mobilità cittadina. La destra al governo considera i parcheggi non come strumenti di regolazione della mobilità urbana, ma come occasioni di facile introito, senza manco avere il coraggio di dirlo ai cittadini. Evidentemente l’urgente necessità di reperire risorse per FerraraTUA – per fare cosa? – giustifica una politica che stravolge la funzione pubblica dello spazio urbano e che va contro ogni principio di equità, sostenibilità e buon senso. I parcheggi su strada non devono servire a fare cassa, ma a facilitare l’accesso ai servizi, al commercio, alla socialità del centro storico. Devono essere strumenti di rotazione e non di permanenza, pensati per aiutare chi ha bisogno di fermarsi per poco tempo, non per punirlo.

Chi siete? Cosa fate? Quanto restate? Un euro! Ci vuol davvero poco a parafrasare il film di Troisi e Benigni: a Ferrara non ci resta che piangere.

*consigliere comunale Civica Anselmo

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