La decisione della Regione Emilia-Romagna di prorogare al 2026 la riforma dell’accreditamento dei servizi per anziani e disabili riceve il sostegno dell’Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna, che rappresenta la maggior parte delle cooperative coinvolte nella gestione del sistema socio-assistenziale regionale.
Secondo l’Alleanza, che riunisce Legacoop, Confcooperative e Agci, la proroga è “coerente con la norma nazionale che non solo stabilisce quei termini ma demanda proprio al livello nazionale la competenza a fissare i criteri del nuovo sistema di accreditamento”. In questo contesto, “la proroga dei contratti con gli attuali gestori dei servizi socioassistenziali è quindi un atto dovuto”.
Oltre alla questione dell’accreditamento, le cooperative intervengono anche sul delicato tema dell’adeguamento delle tariffe. Viene riconosciuto l’impatto del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, firmato da Cgil, Cisl e Uil a inizio 2024, che ha comportato “un incremento di oltre il 14% dei salari di soci e lavoratori”. Un aumento che, come sottolinea l’Alleanza, è stato “una scelta responsabile, adottata per contrastare gli effetti devastanti dell’inflazione e consentire il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori”.
Nel corso degli anni, le cooperative hanno assorbito i crescenti costi “riducendo i margini e impegnando patrimonio accantonato, coerentemente con la propria natura mutualistica”, evidenziando un impegno concreto per la tenuta del sistema anche in condizioni economiche difficili.
Pur evitando di entrare nella dialettica tra sindacati e Regione, l’Alleanza esprime “apprezzamento per il percorso fatto dall’amministrazione regionale a tutela del sistema socio-assistenziale” e ribadisce “il proprio impegno al miglioramento delle condizioni di lavoro del personale”, in un momento in cui si registra “una forte crisi del lavoro sociale”.
Le cooperative, concludono le centrali, sono impegnate nella “continua ricerca di soluzioni organizzative innovative per aumentare la qualità del servizio e la capacità di dare risposte ai bisogni crescenti delle fasce fragili della popolazione”.
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