La Ferrara del calcio volta pagina e riparte con un progetto ambizioso e dal respiro internazionale. La nuova Spal, che si chiamerà Ars et Labor Ferrara e parteciperà al campionato di Eccellenza, sarà guidata da una cordata argentina di investitori, capeggiata dall’imprenditore Juan Martin Molinari, che ha avuto la meglio sulle altre cinque proposte presentate nella manifestazione di interesse per la rinascita del club biancazzurro.
La scelta verrà ufficializzata nelle prossime ore con una lettera di accreditamento alla Figc. “Abbiamo già avuto alcune interlocuzioni col presidente Gravina ancora prima della scelta che abbiamo fatto oggi, che si è dimostrato molto sensibile dal punto di vista storico per la società che rappresentiamo in questo momento” ha affermato il sindaco Fabbri
Il gruppo di investitori argentino vanta una consolidata esperienza imprenditoriale in settori strategici, con una presenza internazionale e un portafoglio di attività che spazia dalle energie rinnovabili alla tecnologia, dal settore minerario a quello immobiliare. Il progetto è stato presentato da Pierpaolo Triulzi, noto agente del panorama calcistico internazionale, ex procuratore di Dybala e Cavani, che ha fatto da intermediario tra la cordata e l’amministrazione comunale.
L’imprenditore italo-argentino – di rilievo con una solida esperienza nel mondo della finanza e del calcio – si è impegnato a stanziare un capitale iniziale di 2 milioni di euro per il primo anno, di cui circa un milione e 150mila destinati ai calciatori e al personale. Una credibilità – quella di Molinari – che l’amministrazione comunale ha potuto verificare grazie alla precedente partecipazione societaria nel Perugia Calcio (aveva il 10% delle quote), con cui ha chiuso oggi (giovedì 10 luglio) il suo percorso professionale da socio e amministratore.
“Il gruppo di Molinari ha fornito ben cinque referenze bancarie, a fronte della singola richiesta prevista, dimostrando piena trasparenza e affidabilità economica, elementi che – da amministratore – premevano fortemente“, ha proseguito il primo cittadino.
Ma non è solo l’aspetto economico a destare interesse: il progetto prevede un ruolo di primo piano per una vecchia conoscenza della tifoseria spallina. Mirco Antenucci, ex capitano e simbolo della Spal che assumerà un ruolo nell’area tecnico-sportiva, molto probabilmente quello di direttore sportivo. Un ritorno che profuma di romanticismo e competenza, con l’obiettivo di costruire una squadra competitiva sin da subito. “Avrà un ruolo tecnico-operativo di primo piano in questa nuova avventura. Lo ringrazio per l’impegno che ha dimostrato in tutto questo periodo nei confronti della squadra di Ferrara, dei tifosi e di tutta la città”, ha sottolineato il sindaco.
“Un altro punto a favore è dovuto al fatto che la cordata argentina si è dimostrata fin da subito aperta al coinvolgimento del territorio e degli investitori locali. Inoltre, il gruppo ha deciso di confermare una parte significativa del personale proveniente dalla precedente gestione della Spal”, ha evidenziato Fabbri. “La nuova Ars et Labor terrà conto di loro, che sono un patrimonio importante. Ci sarà la volontà di tenere più personale possibile nei limiti di una categoria e di un bilancio sociale che avrà alcuni schemi da rispettare”.
Quanto alle strutture, Fabbri non ha avuto dubbi: “Giocheremo allo stadio Paolo Mazza e ci alleneremo al centro sportivo Gibì Fabbri. Non abbiamo avuto difficoltà sotto questo punto di vista. Ci stiamo già lavorando. Per fortuna il centro non è mai stato acquistato dalla Spal, così come lo stadio, che è rimasto in mano al Comune. Siamo sollevati di questo e quindi potremo essere compartecipi della fase di rinascita della Ars et Labor. Abbiamo inoltre chiesto al vescovo di aspettare a vendere il convitto perché la nuova società probabilmente si prendere carico anche di questo e quindi ci ragioneremo”.
Più in salita, ma comunque percorribile, la strada per recuperare il marchio Spal: “Quando l’attuale società, che lo detiene, penso andrà in fallimento, ci sarà un curatore fallimentare che venderà il marchio. Che penso si aggiri intorno ai 300-350mila euro. Ragioneremo con la nuova proprietà e vedremo se per il Comune sarà possibile comprarlo e darlo in concessione. Se potremo investire per acquisirlo, valuteremo”.
“Il nostro lavoro, però, non finisce qui. Si apre ora – ha evidenziato il primo cittadino – una nuova e importante pagina per la nostra città e collaboreremo con questa nuova società per riportare la nuova realtà biancazzurra dove merita, non dimenticando il settore giovanile. Si ripartirà ricostruendo il vivaio. Saremo compartecipi nella fase di rinascita della società Ars et Labor Ferrara e saremo disponibili ad ascoltare chi vorrà collaborare sostenendo con economie e progetti la ricostruzione. Chiediamo ora a tutta la città e alla provincia di Ferrara, ai tifosi e alle imprese del territorio di stare accanto a questa società per festeggiare tutti i progressi insieme“.
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