di Elena Coatti
Ferrara si prepara a trasformarsi, ancora una volta, in un palcoscenico a cielo aperto. Dal 27 al 31 agosto, il Ferrara Buskers Festival accenderà le luci sulla sua 38esima edizione, riportando nel suggestivo centro storico la magia della musica di strada. L’accesso alla manifestazione, anche quest’anno, sarà possibile con ticket, che contribuirà a sostenere l’evento diventato punto di riferimento internazionale.
Con oltre 259 artisti da 19 paesi – tra cui, per la prima volta, il Taiwan – e più di 60 spettacoli ogni sera, il festival non offre solo performance musicali, ma un vero e proprio laboratorio sociale, con talk, reading, mostre, laboratori per adulti e bambini e uno street food selezionato.
“Non è solo un festival, è un ecosistema vivente. Un’esperienza che ci unisce e ci fa crescere – ha detto con emozione la presidente Rebecca Bottoni, in occasione della conferenza stampa di presentazione -. Quest’anno abbiamo ricevuto quasi 800 richieste spontanee da tutto il mondo. La strada, per noi, è un teatro che non mente: o emozioni o passi oltre”.
Tra le novità principali dell’edizione 2025: la Scuola Buskers, tre lezioni gratuite (il 4,11 e 18 agosto) per imparare l’arte dell’improvvisazione in strada; il Premio Gianna Nannini, assegnato per la prima volta al performer Tribalneed, artista simbolo della contaminazione musicale e libertà creativa; una doppia mostra con il manifesto da collezione del festival firmato da Claudio e Linda Gualandi e una retrospettiva del fotografo Joe Oppedisano, con le sue polaroid giganti del 1994.
Il festival si aprirà il 27 agosto alle ore 18 con la presentazione ufficiale degli artisti, per concludersi il 31 agosto dalle ore 17 con la tradizionale parata delle marching band, l’iniziativa “Porta la tua chitarra e diventa busker!” e il tributo speciale a Lucio Dalla e Jimmy Villotti, là dove tutto iniziò, in piazzetta San Michele.
“La strada diventa teatro e va rispettata fin dal 1988. Se è sporca, lo spettacolo non si fa – ha ricordato Bottoni -. Siamo stati tra i primi in Italia a ottenere la certificazione ISO 20121 per la sostenibilità e grazie al progetto Bgreen offriamo anche refill gratuito di acqua liscia e frizzante, in collaborazione col gruppo Hera, per dar modo a tutti di riempire la propria borraccia”.
L’assessore alla cultura Marco Gulinelli ha definito il festival “un evento che unisce i cuori, le generazioni e gli spazi della città. Non è solo cultura, ma esperienza viva, autentica, popolare. Ferrara canta insieme ai suoi buskers”. “Quest’anno torniamo in centro, com’è giusto che sia – ha poi aggiunto il prefetto Massimo Marchesiello – e questo festival è ormai un patrimonio collettivo”.
E proprio sul legame con la città ha insistito anche Marcella Zappaterra, consigliera regionale: “Il Ferrara Buskers Festival è diventato un simbolo dell’identità artistica e culturale della nostra regione. Libero, accessibile, intergenerazionale. Una scommessa vinta da 38 anni, e non è poco”.
“Non abbiamo mai smesso di crederci, neanche nei momenti più difficili – ha aggiunto Stefano Bottoni, fondatore del festival -. In 38 anni abbiamo attraversato tempeste, ma abbiamo sempre saputo rimettere il veliero sulla rotta giusta. Questo festival è fatto di passione, visione e ostinata bellezza”.
Anche il cantautore Omar Pedrini, storico amico del festival, sarà presente per vivere quest’edizione dall’interno: “Ferrara è la mia seconda patria. Il Buskers Festival è un patrimonio culturale e umano che va difeso e raccontato. Da non ferrarese posso dirlo con forza: questa città ha creato qualcosa di unico al mondo”.
L’ingresso al festival sarà accessibile a partire da 8 euro, gratuito per i minori di 13 anni. Una scelta, spiegano gli organizzatori, necessaria per mantenere alta la qualità della proposta, senza rinunciare all’inclusività. “Senza il sostegno del pubblico e degli sponsor non saremmo qui oggi – ha sottolineato Bottoni -. Ma ogni volta che qualcuno si ferma, ascolta e si emoziona, capiamo che ne è valsa la pena. Questo è il Ferrara Buskers Festival: il più famoso del mondo, e il più amato da chi lo vive”.
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