di Domenico Bedin*
Sono due giorni che si respira. L’aria è fresca e il cielo è limpido.
Le notizie dal mondo darammatiche ed incredibili. Un pugno di uomini indecenti e paranoici fanno tremare l’umanità.
Nel nostro angolo di mondo, piccolo e marginale decidiamo di resistere.
Continuiamo a dare cibo nella mensa, accogliere i senzatetto, distribuire quello che raccogliamo nei supermercati ogni giorno, ospitare e sostenere il cammino dei profughi che ci vengono affidati dalla Prefettura, dare la possibilità di misure alternative ai detenuti per aiutarli nell’inserimento sociale… Apparteniamo ad un mondo più numeroso di quello che appare.
Tra le altre, due piccole cose, le voglio raccontare.
Lunedì 7 luglio alle nove del mattino un centinaio di bimbi e ragazzi e mamme provenienti da ogni nazione della terra hanno cominciato il corso di italiano presso la scuola Leopardi. Sono più di dieci anni che, unendo le forze, il Comune, una associazione e due coop sociali per 6 settimane mettono in onda questo spettacolo multicolore. Lo considero un Segno di futuro molto più grande dei sessantamila di Blasco. Ormai migliaia di giovani immigrati che studiano e lavorano nella nostra provincia sono passati da questa scuola estiva. Tra i primi che l’hanno frequentata ci sono laureati, imprenditori, artigiani e operai che sostengono la nostra città.
Quanto è vero l’adagio: “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”.
Nella Casa Circondariale di Ferrara, grazie ad alcuni volontari/e fioriscono 4 orti in varie sezioni. Certo non risolvono i problemi del Carcere ma sono una goccia di miele.
Vi racconto di quello più speciale. In una sezione chiusa che non ha neppure un cortile erboso per l’ora d’aria, solo 100mq di cemento circondato dal muro anch’esso di cemento alto 6 metri è nato un orto-giardino stupendo.
Sono state imbiancate tutte le pareti e alcuni portici adiacenti sono dipinti con paesaggi di mare… al centro del cortile due file di cassoni di legno e tante fioriere ai lati. Ora il basilico, la menta, l’origano, il prezzemolo, i peperoncini fanno a gara a spargere il loro profumo… I pomodori, di varie fogge, sono i padroni dell’orto. Non mancano melanzane, friggitelli e cetrioli….
In questi giorni hanno fatto la prima grande raccolta e distribuito i loro frutti a ciascuno. Ma l’orto giardino è il luogo della pace e della serenità. Alcuni escono per contemplare il verde e le api che dall’alto vengono sui fiori e li rendono fecondi, altri continuano a dipingere i paesaggi dei loro luoghi natii, altri ancora portano la sedia e se ne stanno in silenzio.
Questo luogo magico, ammirato da tutti in carcere, è il frutto dell’idea e del lavoro di un grande amico e volontario che ci ha lasciato. Giorgio Forini, uomo di costanza e di fede.
Se qualcosa può cambiare nel cuore dell’uomo avviene silenziosamente e anche un orto-giardino e un’ape che si posa su un fiore possono fare il miracolo.
*Presidente Associazione Viale K
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